I due hanno bisticciato un po' nell'ultimo periodo, quindi Musk ne ha approfittato per rassicurare i fan suoi e di Trump.
Dopo 60 anni a Mosca è stato inaugurato un nuovo monumento dedicato a Stalin
Si trova nella stazione della metropolitana Taganskaya ed è l'esatta riproduzione di un monumento "perso" nel 1966.

Nella stazione Taganskaya della metropolitana di Mosca è stato appena svelato un nuovo monumento. Protagonista dell’opera è Iosif Stalin, ritratto al centro della Piazza rossa e circondato da una folla di cittadini e cittadine (ovviamente) adoranti. In realtà, non si tratta davvero di un nuovo monumento ma della copia di uno identico, “sparito” dalla metropolitana di Mosca nel 1966 durante dei lavori di ristrutturazione. Sono in tanti a credere che la scomparsa dell’opera originale – intitolata “La gratitudine del popolo verso il capo e comandante”, con una imperfetta traduzione dal russo – sia in realtà una conseguenza della politica di destalinizzazione lanciata da Nikita Chruščëv nel 1956.
Il monumento originale era stato inaugurato nel 1950. Tre anni dopo Stalin morì e partì la destalinizzazione: per decenni è stato difficile trovare statue o monumenti che lo commemorassero, quelli sopravvissuti a ciò che oggi chiameremmo cancellazione si trovavano spesso solo in piccoli centri urbani nelle regioni più remote della Federazione. Negli ultimi anni, e in particolar modo dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, il regime di Putin ha dato il là a un’opera di restaurazione della memoria di Stalin. Nuovi monumenti e opere a lui dedicate sono spuntate in tutto il Paese, la sua figura è diventata sempre più centrale nelle feste nazionali. Su tutte, quella per la Giornata della Vittoria, il 9 maggio, data in cui, non a caso, è stato mostrata per la prima volta al pubblico anche il monumento della stazione Taganskaya.
Nonostante gli sforzi del regime, far passare Stalin come un leader illuminato e un eroe nazionale si sta rivelando un’operazione più difficile del previsto. È vero che il consenso attorno alla sua figura, soprattutto tra i più giovani, cresce, ma è anche vero che ci sono stati diversi politici e cittadini che si sono indignati dopo aver scoperto del monumento della stazione Taganskaya. Su tutta questa questione, uno degli articoli più interessanti lo ha scritto Ian Garner sul Moscow Times.

L'agguato a Zelensky, le fake news sul Sudafrica, le provocazioni a Canada e Groenlandia, i continui ripensamenti sui dazi, i social della Casa Bianca trasformati in pagine di meme: gli Stati Uniti hanno sostituito la diplomazia con il cazzeggio.