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A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.
È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero Il film uscirà il 16 luglio 2026, fino a quel giorno, siamo sicuri, il litigio sulle libertà creative che Nolan si è preso continueranno.

Non era mai successo che Mondadori non vincesse uno Strega per così tanti anni

11 Giugno 2021

Feltrinelli (Andrea Bajani col suo Il libro delle case), Nave di Teseo (Il pane perduto di Edith Bruck), Bompiani (L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminto), Einaudi (Donatella Di Pietrantonio col suo Borgo Sud) e Neri Pozza (Due vite di Emanuele Trevi): una di queste case editrici nel 2021 si aggiudicherà il Premio Strega. Si nota l’assenza di Mondadori, quasi sempre presente, almeno nella cinquina. Un’assenza che quest’anno si nota ancora di più per l’esclusione di Teresa Ciabatti con Sembrava bellezza, il romanzo in gara della casa editrice milanese, che veniva dato per favorito.

Mondadori è ad oggi la casa editrice che conta più vittorie allo Strega, 23, avendone vinto uno praticamente ogni tre o quattro anni. Eppure è dal 2012, con la vittoria di Alessandro Piperno, che non ottiene il premio. Nove anni: non era mai successo dall’anno in cui è stato istituito il premio. Quell’anno Piperno vinse per soli 2 punti rispetto al secondo in classifica, che era proprio Emanuele Trevi, ora candidato nella cinquina e più votato tra i cinque libri della finale (256 preferenze).

Prima del 2012, la cadenza delle vittorie di Mondadori era stata regolarissima: nel 2010 Antonio Pennacchi, poi nel 2008 e anche l’anno prima con Paolo Giordano e Niccolò Ammaniti. Una volta addirittura per 3 volte di fila, ’85-87. Dopo Mondadori, le altre case editrici più vittoriose sono Einaudi, con 14 vittorie, poi Rizzoli, con 11 e Bompiani 10. Dopo quella attuale l’assenza più lunga della casa editrice milanese dalla vittoria del più importante premio letterario italiano è quella che dal 1976 al 1982, sono gli anni che passano dalla vittoria di Fausta Cialiente con Le quattro ragazze Wieselberger a quella di Goffredo Parisi con Il sillabario n. 2. Anche nel 2013, dopo la vittoria di Piperno, nessun libro di Mondadori era entrato in cinquina.

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