Il film ha incassato appena 21 milioni di dollari negli Usa e in Italia è rimasto sotto il milione di euro: nessuno prevedeva andasse così male.
Mondadori ha lanciato una sua piattaforma per comprare e vendere libri usati

La crescita dell’interesse per il second hand in Italia riguarda da tempo anche il mondo dei libri: oltre a realtà storiche come la catena di librerie Libraccio, negli anni si è creato un fiorente scambio di titoli online, anche attraverso applicazioni originariamente pensate per altre categorie merceologiche (un esempio su tutti: Vinted). Da tempo i lettori cercano di lenire i sensi di colpa per aver accumulato troppi libri non letti rivendendoli sul proprio profilo insieme a scarpe e abbigliamento.
Sfruttando la rete di punti vendita del proprio marchio, Mondadori ha deciso di creare il suo servizio di compravendita di libri usati, mettendo assieme i punti di forza della concorrenza. Come spiega Francesco Riganti, direttore marketing del gruppo: «L’esperienza inizia nelle case delle persone e continua con il digitale, che accompagna lettrici e lettori nelle nostre librerie». Grazie a una partnership con la startup francese Zeercle, infatti, gli utenti potranno scannerizzare il codice a barre dei volumi che vogliono vendere e conoscere subito il prezzo corrisposto da Mondadori. I volumi venduti vanno consegnati in una delle trecento librerie aderenti al progetto della catena di Mondadori, dove si provvederà alla valutazione dello stato del volume e al ritiro, esattamente come succede da Libraccio e altre realtà dell’usato.
Non sarà possibile però ottenere denaro dalla vendita dei libri usati: Mondadori emetterà una gift card da riutilizzare nelle libreria della propria catena, così da incentivare le vendite nei suoi punti vendita.