Hype ↓
23:21 mercoledì 17 settembre 2025
Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.

Cosa vuole Microsoft da Minecraft?

Cosa c'entra l'azienda di Windows con il videogioco dei "Lego digitali"? Un po' di domande (con risposte) sull'acquisizione della settimana e su dei mattoncini che valgono 2,5 miliardi di dollari.

17 Settembre 2014

Questa settimana Microsoft ha ufficializzato l’acquisto di Mojang AB, azienda svedese produttrice di videogame nota ai più per aver sviluppato Minecraft, gioco indie creato nel 2009 da Notch, al secolo Markus Persson. L’accordo ha scatenato un polverone per via della cifra sborsata dal gigante tecnologico (2,5 miliardi di dollari) e la conseguente reazione di Notch e gli altri due fondatori del gioco, che hanno subito annunciato la loro uscita dall’azienda. Persson, che già da tempo non si occupa più in prima persona di Minecraftha spiegato le ragioni della sua frustrazione: «non lo faccio per i soldi, lo faccio per la mia salute», ha scritto sul suo blog raccontando come il successo di culto della sua invenzione lo abbia alla lunga frustrato, facendolo tornare a fare videogiochi solo per divertimento.

In molti si sono chiesti che cosa abbia comprato Microsoft con Mojang, visto che Minecraft rimane un essere alieno per chi non ci ha mai giocato. Vale quindi la pena partire dai concetti basilari per capirne di più.

Che cos’è questo Minecraft?

È un videogame multipiattaforma di cui esistono edizioni per Windows, Mac, Linux, Xbox, Playstation e Android (nella sua versione “Pocket”).  È un sandbox, un mondo aperto tutto da esplorare fatto di pixel grossi e una grafica volontariamente vintage. Ci sono alberi, mattoni, campi estesi, pietre. Tutto a quadrettoni. Ogni giocatore controlla un goffo omino e può scegliere una modalità di gioco. La prima è il survival mode, in cui di giorno si deve accumulare materiale per costruire un riparo, poiché non appena cala il sole pixelato il mondo viene invaso da ostili mostriciattoli.

Ma forse, se avete sentito parlare di Minecraft è stato per via dell’adventure mode, modalità di gioco in cui la minaccia nemica non esiste e ogni giocatore è libero di raccogliere pietra e materiale per progetti insoliti: costruire mattone per mattone una casa, una villa, un castello, l’intera mappa della città di Los Angeles, quella di Westeros (il mondo di Game of Thrones), oppure, chessò, un hard disk funzionante da 1 kylobite. Cose così. Esiste poi l’adventure mode e il multyplayer mode, sui cui torneremo a breve per raccontare l’incredibile community nata attorno al gioco.

Come si fanno soldi con Minecraft?

Stando ai dati dello scorso giugno, dal 2009 a oggi sono state vendute 54 milioni di copie di Minecraft. Con un prezzo per copia attorno ai 20 euro il titolo è stata un’incredibile hit per Mojang, ma basterà al gigante che l’ha appena acquisita? Non del tutto. Il segreto del gioco – e la vera essenza dell’acquisto – è infatti il suo modello di business Pay-To-Win, in cui i giocatori continuano a comprare aggiornamenti o nuove funzionalità per migliorare le loro performance. Come racconta il sito Kotaku, la modalità multiplayer del videogame sfrutta una serie di server forniti da società esterne a Mojang; una di queste aziende, KoonKraft, vende anche armi digitali che possono costare fino a 475$, mentre la sua concorrente Hypixel offre una sorta di “Vip pass” a potenzialità speciali per 150$. Molti commentatori e giocatori prevedono (e temono) che con l’inizio dell’era Microsoft a tali servizi venga richiesto di pagare una quota alla casa madre, tanto che già negli scorsi mesi ci sono stati parecchi scontri tra Mojang e le società che forniscono i server proprio su questo argomento: è probabile che Microsoft decida di usare il guanto d’acciaio per aumentare i profitti del suo nuovo acquisto.

Ma è davvero così di successo?

Minecraft è un gioco semplice in cui i giocatori hanno possibilità illimitate: il sandbox non ha limiti, se non quelli dati dalle capacità e la fantasia umana. In molti lo definiscono una versione nuova e digitale dei Lego, fatta di mattoncini, libertà e creatività. Se avete un’idea del duraturo (e crescente!) successo di Lego, allora avrete già capito la mossa di Microsoft, che con Mojant ha messo le mani su una creatura che sembra essere qui per restare, forte peraltro di una community agguerrita, devota ai mattoncini digitali e ai dragoni che vi si nascondono.

Infine, Microsoft è Windows e conosciamo bene quanto il sistema operativo sia rimasto tagliato fuori nella corsa al mobile da Android e Apple. Windows rimane enorme nel settore desktop e laptop, certo, ma non ha saputo trarre beneficio dal boom dei tablet e smartphone. Eppure c’è un prodotto che in questi anni ha allietato le sorti della corporation, l’Xbox. Ecco, l’affare Minecraft si inserisce in questa mutazione videoludica del colosso di Redmond, che ora ha in fondina un mondo virtuale di culto popolato da milioni di persone che fanno cose assurde, spendendo pure soldi.

Quindi stiamo parlando di un giocattolo?

Modestamente sì, verrebbe da rispondere. Di un giocattolo che piace a tutti, dai millennial ai più attempati, dai bambini ai loro genitori. È forse quest’ultima fascia di utenti a rendere il fenomeno Minecraft unico: come racconta The Verge, questo videogame dà a genitori e figli la possibilità di impegnarsi in un laborioso processo di raccolta, cooperazione e costruzione; è quel tipo di gioco istruttivo che può definirsi tale senza annoiare i bambini, che anzi si divertono – imparando – a costruire case e altri utensili meccanici. Qualcuno la chiama “Minecraft Generation” e se vi sembrano paroloni eccessivi, pensate all’influenza che i Lego hanno avuto e continuano avere tra i giovani e i non più giovani. Pensate a quanti ricordi avete legati ai Lego e proiettateli su uno schermo in cui le possibilità dei giocatori sono illimitate. È anche questo che Microsoft si è comprato.

Ma allora… ne valeva la pena?

Certo. Anche se il futuro del gioco è ora nelle mani di Microsoft, che ha dimostrato di saper trattare bene il settore videoludico (la citata Xbox) ma che dall’altro canto sembra brancolare nel buio con un altro recente acquisto eccellente come Skype (l’unica novità che ho notato su Skype negli ultimi tempi? La pubblicità! Ben fatto). Quello di Minecraft è stato un bel colpo, specie in un momento storico in cui l’app Snapchat viene quotata a 10 miliardi di dollari e molte altre discutibili start up entrano a far parte del one billion club (ormai diventato ten billion club) con sospetta facilità, come se non ci fosse più selezione all’entrata. 2,5 miliardi per Minecraft? Potrebbe essere stato davvero un affarone.
 

Immagine: la Piramide e la Sfinge di Giza ricostruite su Minecraft (via)

Leggi anche ↓

L’attivista palestinese che ha lavorato a No Other Land è stato ucciso da un colono israeliano

Maestro e attivista, Odeh Muhammad Hadalin aveva aiutato i registi del documentario premio Oscar a girare il loro film a Masafer Yatta.

Sam Altman ha detto che a differenza dell’avvocato e del terapeuta, Chat GPT non ha l’obbligo del segreto professionale

Quello che le diciamo non si può cancellare e potrebbe essere usato in tribunale.

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero