Hype ↓
11:29 martedì 16 dicembre 2025
Cosa c’è nei primi sei minuti dell’Odissea di Christopher Nolan che sono già stati mostrati nei cinema americani Questo "prologo" è stato proiettato in diverse sale negli Usa e ovviamente è già stato piratato e diffuso online.
I Talebani in Afghanistan hanno un nuovo nemico: i giovani che si vestono da Peaky Blinders Quattro ragazzi di 20 anni sono stati sottoposti a un «programma di riabilitazione» dopo aver sfoggiato outfit ispirati a Tommy Shelby e compari.
Il neo Presidente del Cile José Antonio Kast ha detto che se Pinochet fosse ancora vivo voterebbe per lui Ed evidentemente anche questo è piaciuto agli elettori, o almeno al 58 per cento di quelli che hanno votato al ballottaggio e che lo hanno eletto Presidente.
Dopo l’attentato a Bondi Beach, in Australia vogliono introdurre leggi durissime sul porto d’armi visto che quelle usate nella strage erano tutte detenute legalmente Intestate tutte a Sajid Akram, l'uomo che insieme al figlio Naveed ha ucciso 15 persone che si erano radunate in spiaggia per festeggiare Hannukkah.
Nonostante diversi media parlino già di omicidio e accusino il figlio Nick, della morte di Rob Reiner e di sua moglie Michelle non si sa ancora quasi nulla La polizia di Los Angeles ha confermato solo il ritrovamento dei cadaveri e l'inizio di un'indagine che contempla anche la «possibilità di omicidio».
Hbo ha svelato le prime immagini di Euphoria 3 ma della trama di questa nuova stagione non si capisce ancora niente Ben 13 secondi di video che anticipano la terza stagione, in arrivo nel mese di aprile, in cui si vedono tutti i protagonisti e le protagoniste.
Nel 2026 OpenAI lancerà una modalità di ChatGPT per fare sexting Sarà una funzione opzionale e disattivata di default, che rimuoverà i limiti attualmente imposti al chatbot sui prompt con contenuti sessuali.
Una ricerca ha dimostrato che la crescita economica non è più legata all’aumento delle emissioni di CO₂ E, di conseguenza, che la transizione energetica non è un freno all'aumento del Pil, neanche nei Paesi più industrializzati.

L’arte italiana secondo Milovan Farronato

In attesa dell'apertura della Biennale di Venezia, un incontro con il curatore del Padiglione Italia.

07 Maggio 2019

Per il titolo della 58esima edizione della Biennale di Venezia, che sarà visitabile dall’11 maggio al 24 novembre, il direttore Ralph Rugoff ha scelto uno strano augurio: “May You Live in Interesting Times”. La frase è stata a lungo attribuita a un’antica maledizione cinese che augurava al nemico periodi di incertezza, crisi e disordini. Un po’ come quelli che stiamo vivendo adesso. A occuparsi del Padiglione Italia di quest’edizione “interessante” è Milovan Farronato, curatore di profilo internazionale e attualmente direttore del Fiorucci Art Trust, centro di ricerca e produzione artistica contemporanea con sede a Londra. Per il numero 38 di Studio siamo andati a trovarlo nella sua casa di Londra, l’abbiamo fotografato e ci siamo fatti raccontare del suo rapporto con l’arte, la scrittura e i tre artisti – Enrico David, Chiara Fumai e Liliana Moro – scelti per rappresentare l’arte italiana.

ⓢ Oltre a essere direttore della Hayward Gallery dal 2006, Ralph Rugoff è anche giornalista, scrittore e saggista. Qual è il ruolo della scrittura nel tuo rapporto con l’arte?
La scrittura mi provoca molto piacere ma anche sofferenza. Restare di fronte al computer per un lasso di tempo imprecisato – so quando inizio ma non quando finisco – talvolta mi tedia. E tuttavia trovare nuovi approcci per raccontare delle mostre che curo o degli artisti di cui mi occupo mi affascina e mi stimola. Una volta ho affrontato il lavoro di Lucy Mckenzie come se fosse una scena del crimine dove, come un diligente investigatore, cercavo tracce ed evidenze di un reato. Per Enrico David mi sono immaginato di essere un suo collezionista che si era circondato nella sua casa unicamente di suoi dipinti, disegni, sculture e complementi d’arredo. Recentemente per il pittore brasiliano Lucas Arruda ho immaginato di descrivere le sue tante ed eterne vedute marine in vari stili narrativi. Come una turbolenta previsione meteorologica, un’introspezione psicoanalitica, un rapporto d’amore o il semplice, ma non semplicistico, tentativo di dare delle coordinate ambientali a queste immagini della mente che non esistono in quanto scenari paesaggistici reali. Scrivere mi aiuta a capire. Non sempre lo voglio fare. Verba volant, scripta manent, e talvolta è meglio se le parole restano nell’aria

ⓢ In “tempi interessanti” credi sia compito dell’arte lanciare un qualche messaggio o restituire un’idea delle contraddizioni che li caratterizzano?
Probabilmente tutti i tempi sono “interessanti” a modo loro. In un saggio dell’inizio degli anni Sessanta, Italo Cavino, impegnato a indagare le problematiche della nascente società industriale, racconta come la letteratura con le sue linee ingarbugliate e a volte divergenti fosse in grado di tracciare un percorso attraverso le complessità del mondo contemporaneo. Il compito che Calvino assegna alla cultura è quello di trovare continuamente nuovi modi per mantenere un dialogo con la contemporaneità rimanendo aperta a tutti i linguaggi e le interpretazioni possibili. L’arte va oltre la semplice descrizione di un’epoca, oltre la rappresentazione realista e impersonale di cose e stati d’animo, contribuendo alla ramificazione e alla creazione di nuove connessioni.

ⓢ Sei nato in provincia e non sei figlio d’arte. Ricordi attraverso quali libri, artisti, scrittori ti sei avvicinato alle tue passioni?
Non c’è una precisa consecutio temporum. Per me è difficile essere lineare. Causa ed effetto spesso mi sfuggono, credo di più nella concatenazione di eventi. Freud, Manganelli, Villa sono stati autori per me importanti in quanto, attraverso la lettura, mi hanno fatto avvicinare all’arte, ma credo di averne già parlato altrove. Qui potrei aggiungere anche la critica Angela Vettese e il suo stile lapidario, in qualche modo secco ma generoso, semplice, chiaro e introspettivo. Le lezioni di Arte lombarda di Luisa Giordano presso l’Università di Pavia quando ero studente sul volgere degli anni Novanta. Il doposcuola presso la società filodrammatica piacentina. La mitologia greca.

ⓢ Nel 1999 Ralph Rugoff aveva scritto un articolo, “Rules of the Game”, uscito sul n° 44 di Frieze, nel quale rimetteva in discussione il ruolo del curatore. Alessandro Baricco ha recentemente pubblicato per Einaudi The Game, in cui che rimette in discussione il ruolo delle élite culturali. Come si fa, secondo te, a rimettersi in gioco?
Le regole sono fatte per essere costantemente aggiornate. Oggi più che mai è necessario rimanere flessibili per conservare il contatto con la realtà, per mantenere aperto e aggiornato il dialogo con la propria attualità, per tornare a Calvino. Al celebre slogan di Margaret Thatcher “There is no Alternative”, non c’è alternativa, a cui Alessandro Baricco fa più volte riferimento nel suo articolo di Repubblica, “E ora le élite si mettano in gioco”, mi viene da contrapporre, ironicamente, il titolo dell’opera dell’artista svizzera Sylvie Fleury, “Yes to all”, sì a tutto.


ⓢ Nel
 Padiglione Italia, le opere dei tre artisti saranno mescolate tra loro e non separate in diverse sezioni. Vuoi raccontare perché hai preso questa decisione?
Per creare una variante, perché credo nella coesistenza e nel valore della giustapposizione. Perché confido che i linguaggi siano ingarbugliati e che questa sia una risorsa per comprendere la complessità del reale. Liliana Moro ed Enrico David hanno intrapreso un dialogo avvincente e così ha fatto Enrico con la memoria di Chiara Fumai. Chiara ha partecipato in passato a un workshop condotto da Liliana. Credo un’esperienza importante per entrambe, una valevole memoria. Alcune opere necessitano della loro autonomia e di spazio e di vuoto e di ossigeno, e gli è stato dato; altre opere invece si prestano a essere “oggetti in relazione” e anche questo è stato concesso, anzi stimolato.

ⓢ Ho letto una cosa molto bella: che non consideri la scelta di Fumai un omaggio (l’artista è morta il 16 agosto 2017, a 39 anni), ma che il suo ruolo all’interno del Padiglione è da intendersi pari a quello degli altri due artisti. C’è un ricordo di lei, un momento importante della sua evoluzione artistica, un aneddoto che ti sta a cuore e che avresti voglia di condividere?
Scinderei le due cose. Un momento significativo, forse il primo, credo sia stato quando dall’italo disco e dalla musicologia legata al carattere fittizio del padre Nico Fumai (a cui, peraltro, è tornata a conclusione della sua carriera) è passata a interpretare il ruolo di Annie Jones, un’eroina minore, un personaggio reale, un precipitato, un’esistenza illustre e triste, una donna di carattere. Credo che Annie abbia aiutato Chiara a maturare una galleria di ritratti speciali e specifici che hanno poi caratterizzato la sua produzione performativa e non solo. L’aneddoto invece lo faccio risalire al 2011 e alla sua partecipazione alla prima edizione di Volcano Extravaganza (il festival a Stromboli organizzato da Fiorucci Art Trust, che indaga le diverse forme di sperimentazione dell’arte visiva, nda). Ferragosto, giornata torbida e afosa, nella casa ai piedi del vulcano – un tempo luogo di residenza estiva di Marina Abramović e poi diventata una delle sedi delle attività del Fiorucci Art Trust sull’isola di Stromboli – Chiara performava un bizzarro ma struggente numero di illusionismo: Harry Houdini, da lei “vissuto” faceva scomparire Rosa Luxembourg in “Free Like the Speech of a Socialist”, mentre Iddu (nome con cui i locali si riferiscono al vulcano) “tuonava” una bomba di lava. Fenomeno peculiare mai registrato dai miei occhi in precedenza e mai accaduto successivamente. Si tratta di una goccia di roccia ardente, di frammenti di lava dotati di una specifica vischiosità che si forma durante un’eruzione e che vengono scagliati a vari chilometri di distanza dal cratere. Nel giardino della casa, mentre Chiara interpretava il suo copione, la vegetazione della montagna alle sue spalle stava andando a fuoco. I Canadair arrivarono pronti ed efficaci a spegnere l’incendio nel momento in cui Rosa Luxembourg era stata finalmente smaterializzata o liberata dalla sua prigionia.

Articoli Suggeriti
Rob Reiner voleva che tutti vivessero felici e contenti

Era amato dal pubblico, era amato dai critici, era amato dagli attori, era amato dagli sceneggiatori: Reiner è stato uno dei maestri americani, una delle più influenti e carismatiche personalità mai viste a Hollywood.

Cosa c’è nei primi sei minuti dell’Odissea di Christopher Nolan che sono già stati mostrati nei cinema americani

Se vi state chiedendo se si vede il Polifemo animatronico annunciato dal regista, la risposta è sì. Però poco.

Leggi anche ↓
Rob Reiner voleva che tutti vivessero felici e contenti

Era amato dal pubblico, era amato dai critici, era amato dagli attori, era amato dagli sceneggiatori: Reiner è stato uno dei maestri americani, una delle più influenti e carismatiche personalità mai viste a Hollywood.

Cosa c’è nei primi sei minuti dell’Odissea di Christopher Nolan che sono già stati mostrati nei cinema americani

Se vi state chiedendo se si vede il Polifemo animatronico annunciato dal regista, la risposta è sì. Però poco.

di Studio
I migliori libri del 2025

Dieci libri selezionati dalla redazione di Rivista Studio tra tutti quelli usciti quest'anno.

Cahiers du cinéma dice che Pomeriggi di solitudine è il film dell’anno e ha perfettamente ragione

Il film di Albert Serra sul torero peruviano Andrés Roca Rey porta il documentario in un territorio inesplorato e violento, persino ostile allo spettatore. Ed è proprio questo a renderlo una delle opere fondamentali della storia recente del cinema.

Ne L’uso della foto c’è il sesso, la morte, la politica e tutto quello che ha reso grande Annie Ernaux

Il libro, uscito 20 anni fa in Francia ma solo adesso in Italia, è il racconto in immagini e parole della breve storia d'amore con il fotografo Marc Marie, attraverso il quale Ernaux tocca tutti i temi che caratterizzano la sua letteratura.

Hbo ha svelato le prime immagini di Euphoria 3 ma della trama di questa nuova stagione non si capisce ancora niente

Ben 13 secondi di video che anticipano la terza stagione, in arrivo nel mese di aprile, in cui si vedono tutti i protagonisti e le protagoniste.