Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.
Le migliori invenzioni del 2017

Come ogni anno, il Time ha scelto le 25 invenzioni più utili, intelligenti, interessanti o divertenti degli ultimi 12 mesi. Il primo della lista è Jibo, un robot che costa 899 dollari e grazie al suo design “carino” e al modo in cui si muove, balla, canticchia e utilizza icone animate per trasmettere emozioni, sembra essere uno dei più umani creati fino a oggi. Subito dopo ci sono degli occhiali speciali che sono in grado di aiutare le persone non vedenti a orientarsi meglio nello spazio, permettendogli di praticare sport e altre attività che normalmente gli sono precluse. Il loro prezzo è piuttosto alto, 9.995 dollari, ma la compagnia che li crea si impegna a mettere in contatto l’acquirente con specifici programmi di finanziamento.
Ma non tutte le invenzioni segnalate dal Time sono così teconologiche: c’è anche il gelato dietetico Halo Top, che negli Stati Uniti ha superato le vendite di classici come Häagen-Dazs and Ben & Jerry e la linea beauty di Rihanna, Fenty, di cui avevamo parlato qui, i cui fondotinta si accordano a tutte le sfumature di pelle esistenti nel mondo. Non potevano mancare l’iPhone X e il fidget spinner, ma ci piacciono anche gli ascensori che invece di muoversi soltanto in su e in giù viaggiano all’interno dell’edificio, lo Hijab progettato per non influenzare in nessun modo la performance delle atlete musulmane e i droni per potersi scattare selfie da qualsiasi punto di vista, che ci faranno dimenticare in un angolo i selfie-stick.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.