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Meta dice che adesso non le importa più del metaverso ma solo dell’AI

Dopo aver passato gli ultimi due anni a provare a convincere il mondo che il futuro dell’umanità sarebbe stato nel metaverso – una cosa di cui Zuckerberg era talmente sicuro da arrivare a cambiare il nome alla sua azienda e a investire miliardi nella creazione di un metaverso popolato da avatar senza gambe – adesso Meta dice di aver cambiato idea: il metaverso è già passato, il futuro è l’intelligenza artificiale, il presente invece sono altri diecimila licenziamenti in nome dell'”efficientamento”. Come riporta Cnn, è tutto spiegato in una comunicazione interna che i dipendenti di Meta hanno avuto il piacere di ricevere e leggere martedì 14 marzo.

Nella lettera, Zuckerberg ribadisce che le priorità dell’azienda rimangono le stesse: il metaverso resta un progetto «centrale per il futuro delle connessioni sociali», i tagli al personale rimangono necessari per permettere la futura crescita di Meta, ma, soprattutto, l’intelligenza artificiale è ora «il nostro principale investimento», una feature che l’azienda dovrà aggiungere a tutti i prodotti presenti e futuri. Secondo il Ceo, l’AI è uno strumento indispensabile perché permetterà agli utenti delle app di esprimersi meglio e di «scoprire nuovi contenuti», ma non solo: l’intelligenza artificiale può avere anche usi interni all’azienda, può tornare utile, per esempio, per aiutare «gli ingegneri a programmare meglio e più velocemente».

Per il momento, gli investitori sembrano aver accolto positivamente la decisione di Zuckerberg di concentrarsi sull’AI (o, forse, hanno tirato un sospiro di sollievo per il fatto che il Ceo sembra aver superato la sua fissazione con il metaverso): dopo un 2022 disastroso (ne avevamo parlato qui e qui) anche e soprattutto sul mercato azionario, i titoli Meta, nei primi tre mesi del 2023, sono cresciuto di più del 50 per cento.