Si chiama cozza quagga e ha già fatto parecchi danni nei Grandi Laghi americani, nel lago di Ginevra e adesso è arrivata anche in Irlanda del Nord.
La popolarità delle bevande a base di matcha ha prosciugato le riserve mondiali
La matcha mania mette in seria difficoltà i produttori giapponesi, mentre la preziosa polvere verde viene spesso usata in modo improprio.
Latte, ciambelle, cioccolato, ramen: negli ultimi mesi non c’è cibo o bevanda che ristoratori ed esercenti non abbiano provato ad aromatizzare con la polvere verde ottenuta macinando le foglie più pregiate di tè nipponico. Ora però la popolarità del matcha e dei prodotti realizzati utilizzandolo sta mettendo a rischio la reperibilità stessa di un ingredienti fondamentale per la cerimonia del tè in Giappone, come ricostruito da un reportage di Bbc.
La crescente popolarità del matcha infatti si scontra con una tradizione secolare che impone una produzione lenta e in piccoli quantitativi. La polvere verde infatti si ottiene macinando a pietra le foglie della varietà tencha, che vanno fatte crescere lentamente, tenendole costantemente ombreggiate. Solo così si ottiene quel mix di sentori che rendono il matcha uno degli ingredienti a essere riconosciuto come umami, cioè con un gusto gradevole al palato, saporito e ricco di sfumature.
La popolarità del matcha sembra andare di pari passo con quella del Giappone come meta turistica, anche se spesso i consumatori occidentali sembrano essere impreparati a fruire in maniera corretta e rispettosa di entrambi. Il matcha infatti è tra i té più pregiati e delicati al mondo e perde molte delle sue qualità se utilizzato come ingredienti in dolci o preparazioni salate. Il matcha migliore viene insomma “sprecato” per utilizzi per cui si potrebbero usare altri preparati simili da produttori e ristoratori stranieri poco accorti, mentre rivenditori ed esportatori giapponesi sono stati costretti ad alzare i prezzi e contingentare le scorte per evitare di esaurire in pochi mesi la produzione annuale.
Purtroppo da Kyoto e dintorni, dove si produce la maggior parte del matcha mondiale, non arrivano buone notizie. Le alte temperature e il mancato ricambio generazionale nei campi hanno causato un raccolto insolitamente scarso, che porterà a un inevitabile nuovo aumento dei prezzi, mentre si profilano anche future carenze di questo pregiato infuso.
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