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Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.
I Labubu diventeranno un film e a dirigerlo sarà Paul King, il regista di Paddington e Wonka Se speravate che l'egemonia dei Labubu finisse con il 2025, ci dispiace per voi.
Un reportage di Vanity Fair si è rivelato il colpo più duro inferto finora all’amministrazione Trump Non capita spesso di sentire la Chief of Staff della Casa Bianca definire il Presidente degli Stati Uniti una «alcoholic’s personality», in effetti.

Un libro di cucina autopubblicato da Warhol prima di diventare famoso andrà all’asta

09 Marzo 2021

Quando lavorò al suo libro di cucina era il 1954, e Andy Warhol non era ancora famoso. Si tratta di uno strano libro di ricette chiamato Wild Raspberries, che l’artista aveva autopubblicato, rimasto inedito fino al 1997 circa, e che ora è tornato a fare notizia in quanto una delle sole 34 copie a colori esistenti (una è conservata alla Biblioteca di Firenze) verrà messa all’asta da Bonhams nelle prossime settimane.

All’epoca Warhol lavorava come art director nella casa editrice Doubleday di New York, dove conobbe l’amica e decoratrice d’interni Suzie Frankfurt: con lei, con l’aiuto di sua madre e di un improvvisato strano team di ragazzini, realizzò un libro di cucina con l’intento di parodiare quei volumi di ricette francesi in voga negli Stati Uniti negli stessi anni. Del ricettario illustrato, diffuso solo quando il figlio di Frankfurt ne venne a conoscenza, l’originalità e l’importanza è dovuta soprattutto al fatto che in quell’occasione Warhol anticipò tra le mura della casa della madre quello che più avanti avrebbe creato con la sua Factory. Come spiega LiteraryHub infatti, quello sul libro fu un lavoro collettivo: Frankfurt trascriveva le ricette, la signora Warhol le ricopiava con una grafia elegante, e i ragazzini al piano di sopra coloravano le immagini.

Le ricette, come aveva spiegato Vogue Us quando nel 2016 Christie’s ne mise all’asta alcune tavole (mai il libro completo), presentavano errori ortografici intenzionali, includevano piatti come “Piglet a la Trader Vic’s”, che ordina allo chef di inviare un autista al Ristorante del Plaza Hotel, chiedere un maialino da latte già cucinato e poi impiattarlo di nuovo. C’è anche la ricetta “Omelette Greta Garbo”, che termina con questa istruzione: «Da mangiare rigorosamente da soli, in una stanza a lume di candela».

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