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Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
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Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.
Gli scienziati hanno scoperto che il primo bacio sulla bocca è stato dato 21 milioni di anni fa E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.
Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
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La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.

La più grande libreria del mondo aprirà in Iran

11 Luglio 2016

La società iraniana è storicamente votata alla lettura, tuttavia le librerie nel Paese sono poche: in rapporto a una popolazione di quasi 80 milioni di persone, i negozi di libri sono solo 1500; in passato, inoltre, le tirature medie di un titolo si aggiravano fra le tremila e le cinquemila copie, oggi invece il dato è sceso drasticamente a 300 copie. Nonostante questo, il governo di Teheran sta facendo sforzi per promuovere la cultura; sforzi che, tuttavia, convivono in maniera inspiegabile con una forte censura. La Fiera internazionale del libro della capitale, che attira l’attenzione di più di 400 mila iraniani, è stata un’altra riproposizione di questo paradosso: al di là dei pochissimi titoli stranieri ospitati – a dispetto del nome della kermesse – nell’ultima edizione le autorità hanno rimosso 10 libri esposti e chiuso oltre 25 banchetti per adeguamento alle revisioni statali.

L’Iran è nella lista dei 10 Paesi al mondo più censurati a livello mediatico, e a gennaio il ministero della Cultura e della guida islamica ha reso la vita ancora più dura per l’editoria locale. L’iter per la pubblicazione di un libro prevede che l’opera venga innanzitutto presentata al suddetto ministero, dove viene controllata da un censore anonimo il cui compito è fare in modo che il testo si allinei con le norme della Repubblica islamica. Il processo in genere si basa sull’utilizzo del cosiddetto “metodo Ctrl-F”, usato per ricercare parole e frasi specifiche che i funzionari dell’Iran giudicano inaccettabili. In generale è soggetto a censura tutto ciò che Ali Khamenei, l’attuale Guida Suprema, reputa «un’invasione culturale dell’Occidente, un tentativo di distruggere l’identità islamica del Paese».

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D’altra parte, però, il governo iraniano ha recentemente annunciato che aprirà nel corso dei prossimi mesi la più grande libreria del mondo (in termini di metratura), titolo che secondo il Guinness dei primati è oggi detenuto dal bookshop Barnes & Noble di New York. Mahamoud Salahi, il responsabile dell’arte e della cultura dell’amministrazione di Teheran, ha dichiarato che la prossima libreria Baghe Ketab (“Il giardino del libro”, tradotto) si estenderà per circa 45 mila metri quadrati, il triplo di quella newyorkese, aggiungendo che per il progetto sono stati stanziati oltre due milioni di euro.

La più grande libreria del mondo sarà in Iran

Nel Paese si sta diffondendo anche la pratica di caricare i testi dei libri su Internet, in modo che gli stessi cittadini possano scaricarli gratuitamente bypassando la censura: capita ad esempio coi romanzi Mio zio Napoleone di Iraj Pezeshkzad e The blind owl di Sadegh Hedayat, facilmente disponibili online insieme a opere occidentali vietate nel Paese (I versi satanici di Salman Rushdie è l’esempio più classico). Sempre più comuni sono poi le biblioteche digitali, come Fidibo, e le case editrici che operano esclusivamente su Internet, tra cui compare Nogaam, che ha pubblicato oltre 20 libri di autori iraniani i cui testi non avrebbero avuto alcuna possibilità di finire nelle librerie del Paese.

In testata: una donna iraniana legge il libro Olocausto (Atta Kenare/Getty Images). Nel testo: una libreria iraniana (Behrouz Mehri/Getty Images); una donna legge Harry Potter e i doni della morte in una biblioteca di Teheran (Atta Kenare/Getty Images).
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