Hype ↓
02:59 venerdì 7 novembre 2025
Si è scoperto che uno degli arrestati per il furto al Louvre è un microinfluencer specializzato in acrobazie sulla moto e consigli per mettere su muscoli Abdoulaye N, nome d'arte Doudou Cross Bitume, aveva un bel po' di follower, diversi precedenti penali e in curriculum anche un lavoro nella sicurezza del Centre Pompidou.
La Presidente del Messico Claudia Sheinbaum è stata molestata da un uomo in piazza, in pieno giorno e durante un evento pubblico Mentre parlava con delle cittadine a Città del Messico, Sheinbaum è stata aggredita da un uomo che ha provato a baciarla e le ha palpato il seno.
Una foto di Hideo Kojima e Zerocalcare al Lucca Comics ha scatenato una polemica internazionale tra Italia, Turchia e Giappone L'immagine, pubblicata e poi cancellata dai social di Kojima, ha fatto arrabbiare prima gli utenti turchi, poi quelli italiani, per motivi abbastanza assurdi.
Nella vittoria di Mamdani un ruolo importante lo hanno avuto anche i font e i colori della sua campagna elettorale Dal giallo taxi alle locandine alla Bollywood, il neo sindaco di New York ha fatto un uso del design diverso da quello che se ne fa di solito in politica.
Il nuovo album di Rosalía non è ancora uscito ma le recensioni dicono che è già un classico Anticipato dal singolo e dal video di "Berghain", Lux uscirà il 7 novembre. Per la critica è il disco che trasforma Rosalia da popstar in artista d’avanguardia.
La nuova serie di Ryan Murphy con Kim Kardashian che fa l’avvocata è stata demolita da tutta la critica All’s Fair centra lo 0 per cento su Rotten Tomatoes, in tutte le recensioni si usano parole come terribile e catastrofe.
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare l’intelligenza artificiale per creare brutte copie dei suoi film Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.

La seconda vita di Laura Dern

Dopo i successi degli anni Novanta con Lynch e Jurassic Park, l'attrice sta riconquistando il pubblico e potrebbe vincere il primo Oscar della sua carriera.

08 Gennaio 2020

Sarebbe esistita sempre e solo una «certa persona», come diceva Gordon Cole, in grado di capire se l’Agente Cooper stesse bene. E sarebbe stata Diane. La donna che non era mai presente, e che, nonostante questo, era figura necessaria per l’affermazione del personaggio principale interpretato da Kyle MacLachlan in Twin Peaks. Non è un caso che nel remake della sua serie, David Lynch avesse scelto Laura Dern per dare – finalmente – un volto a quella voce: l’attrice che, dal 2017 in poi, ha espresso tutta la propria forza proprio all’ombra dei protagonisti. Perché se da allora cineasti e cinefili hanno iniziato a parlare di “Dernaissance”, il merito va ricercato e ritrovato nella sua abilità di dare forza alle figure di contorno, dalla Renata Klein di Big Little Lies (che nel 2017 le è valso l’Emmy Award), alla recente Nora Fanshaw: la divorzista in Louboutin Pigalle che si inserisce nei tormenti sentimentali di Nicole e Charlie in Marriage Story, con la quale Dern ha conquistato il Golden Globe 2020 come miglior attrice non protagonista.

Il fatto è che Laura Dern c’è sempre stata. Eppure, prima dei ruoli degli ultimi anni che hanno permesso di parlare del suo «grande ritorno», come quello in Star Wars: Gli Ultimi Jedi, Downsizing – Vivere alla grande di Alexander Payne, Unbreakable Kimmy Schmidt e The Last Man On Earth, dopo il successo raggiunto negli anni ’90 con capolavori del cinema d’autore e blockbuster, colei che fu musa di Martha Coolidge, Payne, Altman e soprattutto di David Lynch sembrò essere data per scontata. Bella ma non troppo. Bravissima, eppure non abbastanza. Bionda, algida, alta quasi un metro e 80 ma non così tanto per raggiungere la fama di Nicole Kidman e Julia Roberts (tutte nate nel 1967). Nei panni della dottoressa Ellie Sattler in Jurassic Park di Steven Spielberg del 1993, riuscì inconsapevolmente ad abbattere il sessismo scientifico dei personaggi interpretati da Sam Neill e Jeff Goldblum, tanto che alla luce dei movimenti #MeToo e Time’s Up, numerose organizzazioni hanno iniziato a utilizzare la sua citazione «la donna eredita la Terra», come grido di battaglia. «Nel ’93 fecero delle magliette con le frasi che pronunciavo nel film, e anche alcune bambole ispirate a Ellie», ha detto Dern al Washington Post, «ma non ho neanche fatto in tempo a capire l’importanza che in quel momento avevo per le ragazze, che poi seguì un periodo di silenzio».

Per lei, nata e cresciuta sui set (qualcuno con il chiodo per l’astrologia potrebbe parlare dell’influsso delle stelle sul suo destino considerato che è stata letteralmente concepita durante le riprese de I Selvaggi di Roger Corman del 1966, in cui recitavano i suoi genitori), si è però trattato solo di un momento di passaggio. «È stato significativo. Ho iniziato a lavorare per film indipendenti come La storia di Ruth di Payne, e ho affinato la tecnica», ha continuato nell’intervista con Tim Greiving. «Non è che non arrivassero proposte. Non volevo accettare quei ruoli che avrebbero potuto portare la mia carriera in una direzione diversa da quella che volevo io, autoriale. Ed è stato un modo per riservarmi del tempo libero così che, a un certo punto, è stato come se dovessi ricominciare tutto da capo. Rimettermi in gioco e mostrare quanto fossi cresciuta».

Nel 2019, quando è andata in onda la seconda stagione di Big Little Lies, il suo personaggio, Renata Klein, ha iniziato a conquistare spazio, così che il suo urlo «I will not “not be rich”», contro «quell’idiota» di suo marito è diventato quasi un modo di dire. Versione contemporanea del «non patirò più la fame» di Rossella O’Hara e del «che mangino brioche» di Maria Antonietta, il suo modo accigliato, aggressivo, di pronunciare quelle parole è  uno dei tanti dettagli con cui Laura Dern ha fatto diventare potenti i suoi personaggi secondari. Ragione, secondo Vulture, del suo grande ritorno. È in quei gesti minimi, negli sguardi, nei battiti di ciglia che tutte le donne che ha interpretato e sta interpretando sono riuscite a rivelare mondi di complessità e dolore. Millimetri che trasformano bronci in sorrisi cospiratori o in smorfie di disgusto «sono quanto rende ogni personaggio di Laura Dern imprevedibile», scrive Bilge Ebiri sul New York Magazine.

Ed è un’arte, ancora, che in lei c’è stata sempre; come quando, alla fine de La prima volta di Joyce Chopra, la sua Connie suggerisce di essere stata violentata attraverso una lunga e scomoda pausa, dopo la quale sorride esitando per qualche secondo. La telecamera rimaneva su di lei, che all’epoca aveva 16 anni e, nell’arco di una minima frazione, la sua espressione si fa straziante, per poi cambiare nuovamente. Una tecnica affinata con Lynch, che la “migliora” meglio di chiunque altro: dall’ingenuità apparente di Sandy in Blue Velvet, al ruolo di amante lussuriosa in Cuore Selvaggio. Malinconica, sprezzante, manieristica nel modo in cui lavora sulle rifiniture delle ragazze a cui dà corpo e voce.

Nel 2019 arrivano i nuovi ruoli, nuove donne di contorno, nuovi dettagli da fare propri. Perché della Dern in versione madre delle sorelle March nelle Piccole Donne di Greta Gerwig, e della Nora di Noah Baumbach (per cui sembra spianata la strada per il primo Oscar della sua carriera) arriviamo a fidarci anche noi, come Nicole. Grazie a quella grammatica dei particolari che è l’anima di Laura Dern. Quella «certa persona», come diceva Gordon Cole in Twin Peaks, in grado di comprenderci e rappresentarci tutti.

Articoli Suggeriti
L’occulto nell’arte raccontato da Massimiliano Gioni

Fata Morgana è l’enorme mostra corale di Fondazione Trussardi a Palazzo Morando che indaga l’ultraterreno
nelle pratiche artistiche. Ce l’ha raccontata uno dei suoi curatori.

Il nuovo album di Rosalía non è ancora uscito ma le recensioni dicono che è già un classico

Anticipato dal singolo e dal video di "Berghain", Lux uscirà il 7 novembre. Per la critica è il disco che trasforma Rosalia da popstar in artista d’avanguardia.

Leggi anche ↓
L’occulto nell’arte raccontato da Massimiliano Gioni

Fata Morgana è l’enorme mostra corale di Fondazione Trussardi a Palazzo Morando che indaga l’ultraterreno
nelle pratiche artistiche. Ce l’ha raccontata uno dei suoi curatori.

Il nuovo album di Rosalía non è ancora uscito ma le recensioni dicono che è già un classico

Anticipato dal singolo e dal video di "Berghain", Lux uscirà il 7 novembre. Per la critica è il disco che trasforma Rosalia da popstar in artista d’avanguardia.

Giorgio Forattini, un qualunquista a Repubblica

Muore a 94 anni il vignettista più riconosciuto e riconoscibile nella storia dei giornali italiani, dalla gobba di Andreotti al pisellino di Spadolini.

In occasione del cinquantesimo anniversario dalla morte di Pasolini, Cam Sugar ha pubblicato la colonna sonora di Porcile

Creata dal compositore, direttore d’orchestra e pianista italiano Benedetto Ghiglia, è composta dai dodici brani che amplificano la violenza allegorica del film.

Avevamo davvero bisogno di capire che l’attivismo social non può sostituire il dibattito culturale?

Il lancio di stracci tra attiviste e Lucarelli ci ricorda l’importanza, anche nel 2025, di avere strutture che possano filtrare, modificare, ponderare le opinioni prima di immetterle nel discorso pubblico.

È uscito il trailer di Blossoms Shanghai, la prima serie tv di Wong Kar-wai che arriva dopo dodici anni di silenzio del regista

Negli Usa la serie uscirà il 24 novembre su Criterion Channel, in Italia sappiamo che verrà distribuita su Mubi ma una data ufficiale ancora non c'è.