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Perché dopo le app di dating servono quelle per far funzionare le relazioni
Tinder può aiutarti ad arrivare al primo appuntamento, ma chi può darti un supporto se poi l’incontro ha un seguito e nasce una relazione? Un buon terapista, sicuramente. Oppure una buona app. Ne esistono già una dozzina, come segnala Rebecca Jennings su Vox. La più famosa è Lasting, che insegna ad “amare meglio” per 11.99 dollari al mese, basandosi sul metodo Gottman usato nella terapia di coppia e su più di 300 studi sul matrimonio. Tra le più diffuse, anche se meno ambiziose, c’è poi Raft, un calendar per fissare appuntamenti comuni, Kindu per il sesso, Honeydue per pianificare le finanze, Icebreak per i primi flirt, You&Me per la messaggistica, o Happy Couple che usa la gamification per conoscersi meglio.
Ma a cosa servono davvero tutte queste app? La sensazione, secondo Vox, è che ormai l’approccio alle relazioni sia cambiato, in direzione della ricerca di efficienza ed efficacia. Proprio come nel business. Basti pensare all’uso di tool da lavoro come Trello, Slack e Google Calendar da parte delle famiglie. Dei benefici di registrare su un foglio Excel tutti quei dati che possono influire sulla vita di coppia (dalle ore di sonno, ai lavoretti di casa) ha scritto di recente Amy Westervelt sul New York Times, raccontando la propria esperienza personale.
Per qualcuno la terapia digitale di Lasting ha funzionato davvero. Come testimoniano Alexi ed Enrique, che stanno insieme da 10 anni: «È come avere una terza parte neutrale su cui contare, che mette a confronto le nostre risposte e ci mostra che abbiamo differenti bisogni e priorità». Non è solo questione di efficienza, quindi, ma anche di crescita personale. L’app traduce in esercizi tracce audio e articoli sulla psicologia e il benessere matrimoniale, usando il metodo terapeutico sviluppato negli ultimi 40 anni da John e Julie Gottman, basato su una domanda “Ci sei per me?”. «C’è qualcosa di innegabilmente dolce in una coppia che è così impegnata nella relazione da scaricare un’applicazione che la aiuti con la parte difficile del lavoro», scrive Jennings, che conclude: «Un’app non può sistemare una relazione. Ma volerla scaricare mostra che il rapporto merita di essere aggiustato».

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