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04:35 giovedì 17 luglio 2025
Si è scoperto che gli Houthi si finanziano vendendo armi sui social Un'inchiesta del Tech Transparency Project ha rivelato centinaia di gruppi e profili coinvolti nel traffico di armi sui social. A quanto pare, senza che nessuno finora si accorgesse di nulla.
È uscito il primo trailer di After the Hunt, il prossimo film di Luca Guadagnino Protagonisti Julia Roberts, Andrew Garfield e Ayo Edebiri. Esce il 16 ottobre, data per la quale Guadagnino ovviamente avrà girato almeno altri due film.
Il cagnolino Krypto di Superman è talmente adorabile che ha fatto aumentare del 500 per cento le richieste di adozioni di cani negli Usa Un altro successo del film diretto da James Gunn.
Il Presidente francese Bayrou ha detto che per risanare il debito pubblico i francesi dovranno lavorare anche a Pasquetta E anche l'8 maggio, giorno in cui si festeggia la fine della Seconda guerra mondiale. Tutto per aumentare la produttività e sistemare i conti.
Nemmeno Martin Scorsese riusciva a credere di essere stato candidato all’Emmy come attore Per l'interpretazione di se stesso nella serie The Studio si è guadagnato la prima nomination a un premio da attore della sua vita, a 82 anni.
Il figlio di Liam Gallagher si sta facendo bello ai concerti degli Oasis indossando le giacche del padre Gene Gallagher è stato pizzicato a indossare una giacca Burberry di papà al concerto di Manchester: l’ha definita un «cimelio di famiglia».
In una piccola città spagnola, una notizia che non si sa se vera o falsa ha portato a una caccia all’immigrato lunga tre giorni Tutto è partito da una denuncia che ancora non è stata confermata, poi sono venute le fake news e i partiti di estrema destra, infine le violenze in strada e gli arresti.
Una ricerca ha scoperto che quando sono stressate le piante ne “parlano” con gli animali Soprattutto con gli insetti, attraverso dei suoni specifici. Gli insetti però non sono gentilissimi: se una pianta sta male, loro la evitano.

Pop Mart ha tolto i Labubu dagli store di Londra perché in fila si creavano delle risse

L'azienda ha preso questa decisione per proteggere sia i suoi dipendenti che i clienti.

23 Maggio 2025

Ormai non è più necessario spiegare cosa sono i Labubu (e poi l’avevamo già fatto, in questo articolo). I pupazzetti malefici sono così ambiti che a Milano, unica città in Italia dove si possono acquistare, aprirà presto un secondo store Pop Mart (in via Dante, come si legge qui), che si aggiungerà a quello di corso Buenos Aires, dove, dopo ogni restock (annunciato sempre con pochissimi giorni di anticipo, se non la mattina stessa, nelle storie Instagram di Pop Mart Italia) si possono vedere lunghissime file di persone in attesa che spesso si piazzano lì già dall’alba. Influencer che vogliono fare il video dell’unboxing, fidanzati o padri che di certo non sono lì per scelta loro, rivenditori che acquistano i Labubu solo per rivenderli a caro prezzo su Vinted, collezionisti nerd, malati di Fomo: tutti accomunati da un unico scopo, accaparrarsi i Labubu prima che finiscano. Di solito, almeno a giudicare dalle code a cui hanno partecipato alcuni di noi della redazione, l’atmosfera è allegra, quasi festosa. A quanto pare, però, non è così dappertutto: a Londra, ad esempio, hanno dovuto letteralmente smettere di vendere i Labubu perché tra le persone in fila si creavano dei litigi molto accesi, in alcuni casi addirittura sfociati in rissa.

Pop Mart ha sospeso la vendita in tutti i suoi 16 negozi di Londra fino a giugno per «prevenire potenziali problemi di sicurezza» alle persone in coda e ai dipendenti degli store. In questo articolo della Bbc si trovano le testimonianze di chi ha assistito ai litigi. «Era diventato assurdo trovarsi in una situazione in cui le persone litigavano, urlavano e ti sentivi spaventata», ha detto una ragazza. Pop Mart ha spiegato alla Bbc che la decisione è stata presa sia per proteggere i suoi dipendenti, che venivano praticamente aggrediti, sia perché l’esperienza di acquisto che avevano in mente di dare ai loro clienti, divertente e spensierata, è lontanissima da quella che, di fatto, si è creata, tra reseller che acquistano esclusivamente per rivendere e persone accampate in tenda sul marciapiede già dalla notte precedente l’apertura. I Labubu torneranno nei negozi fisici a giugno, ha rassicurato alla fine Pop Mart, che ora sta lavorando a un nuovo meccanismo di distribuzione, «più strutturato ed equo per tutti i soggetti coinvolti».

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