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Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento La geografia del cinema e dalla tv mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo da 83 miliardi di dollari.
Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
L’unica tappa italiana del tour di Rosalìa sarà a Milano, il 25 marzo Sono uscite le date del tour di Lux: partirà il 16 marzo 2026 da Lione e si chiuderà il 3 settembre a Portorico.
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La storia del mega-hotel in Corea del Nord che non ha mai avuto un solo ospite

26 Marzo 2021

C’è un edificio che spunta sempre nelle foto di Pyongyang, la capitale della Corea del Nord, e non figura tra i monumenti d’interesse. È immenso, supera di qualche metro la Torre Eiffel: doveva essere il Ryugyong Hotel ma è soprannominato dagli abitanti “hotel della sventura”, perché dal 1987, quando è stato costruito, non ha mai ospitato nessuno. Nemmeno un ospite. Sono 105 piani che avrebbero dovuto accogliere 3,000 persone, cinque ristoranti panoramici e varie piattaforme d’osservazione.

Uno spettacolo propagandistico di fronte all’hotel Ryugyong

Nell’88 in piena guerra fredda, come racconta Designtaxi, quando in Corea del Sud Seoul si preparava a ospitare le Olimpiadi estive, la capitale nordcoreana ha deciso di tenere il Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti, giornate di propaganda sovietica che prima avevano luogo, appunto, nell’Unione Sovietica. Viene così costruito l’hotel Ryugyong, con l’aiuto di fondi sovietici. Per problemi di organizzazione l’hotel non viene ultimato in tempo per ospitare il festival e i lavori vengono posticipati di qualche anno. Intanto l’URSS crolla e con questa spariscono anche i fondi di finanziamento. Resta un blocco di cemento alto 300 metri a forma piramidale, che in realtà dovrebbe rimandare a una montagna, simbolo della nascita dell’allora imperatore Kim II-sung.

Quella che sarebbe dovuta essere la lobby

Quella che sarebbe dovuta essere la lobby dell’hotel

Fino al 2008, quando una compagnia egiziana incaricata di installare la rete 3G nello Stato non riprende i lavori e inserisce le lastre di vetro perimetrali visibili oggi. Ma la costruzione viene di nuovo abbandonata. Per qualche mese nel 2012 si parla della presa in gestione della catena d’hotel tedesca Kempinski, ma per divergenze politiche l’accordo non va avanti così, da allora, iniziano a circolare delle foto impressionanti dell’interno, completamente vuoto e pieno di polvere. Dal 2018, nonostante ancora l’hotel non ospiti nessuno, la facciata, rinnovata con luci LED, proietta lo spettacolo di luci più spettacolare della Corea del Nord, che diviene contemporaneamente anche un veicolo di propaganda. Sull’hotel passano programmi storici sulla nazione, slogan politici, immagini di missili e gli ultimi piani proiettano un’enorme bandiera nordcoreana.

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