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09:41 martedì 9 dicembre 2025
Quentin Tarantino ha detto che Paul Dano è un attore scarso e i colleghi di Paul Dano hanno detto che Quentin Tarantino farebbe meglio a starsene zitto Tarantino lo ha accusato di aver “rovinato” Il petroliere, definendolo «un tipo debole e poco interessante».
Già quattro Paesi hanno annunciato il boicottaggio dell’Eurovision 2026 dopo la conferma della partecipazione di Israele Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia hanno annunciato la loro intenzione di boicottare questa edizione se davvero a Israele verrà permesso di partecipare.
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento La geografia del cinema e dalla tv mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo da 83 miliardi di dollari.
Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
L’unica tappa italiana del tour di Rosalìa sarà a Milano, il 25 marzo Sono uscite le date del tour di Lux: partirà il 16 marzo 2026 da Lione e si chiuderà il 3 settembre a Portorico.
Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.

La mappa delle no-fly zone di Usa e Ue

05 Novembre 2015

Tra tutte le notizie e le supposizioni sulla recente caduta dell’aereo russo nella regione del Sinai, si fa sempre più strada l’ipotesi che l’incidente sia stato causato da una bomba. Immediatamente dopo la caduta dell’aereo la penisola del Sinai è stata inserita nella lista delle no-fly zone, una scelta che secondo Ian Petchenik di flightradar24 «non avrà un effetto drammatico sul volume di viaggi, ma causerà un allungamento dei tempi di percorrenza perché tante compagnie devieranno il loro percorso».

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Il Washington Post ha realizzato una mappa che mostra tutte le no-fly zone presenti nella lista della Federal Aviation Administration americana: l’Ucraina è l’ultima aggiunta, che segue quelle di Siria, Iraq (ad agosto del 2014), Yemen e Somalia, senza dimenticare la Corea del Nord. Le destinazioni sono condivise anche dalla European Aviation Safety Agency, l’ente europeo che regola le tratte aeree, che è però meno centralizzato e lascia l’onere di vietare il volo su alcune zone ai governi locali. Come mostrato dalle cartine, sono davvero poche le zone dell’Africa e del Medio Oriente esenti dalle restrizioni.

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Nonostante alcune compagnie, tra cui Air France, Emirates, Etihad e Klm circumnavighino da tempo l’area, la penisola del Sinai era considerata a rischio «a causa di attività di insorgenza» ed era nella lista dei paesi da sorvolare a più di 26 mila piedi (circa 8 chilometri). Una precauzione che però non ha aiutato: il Metrojet Flight 9268 è scomparso dai radar mentre voleva a un’altezza di oltre 9 chilometri.

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