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Kim Kardashian ha detto di avere dei mobili di Donald Judd, ma la Fondazione Donald Judd dice che sono falsi

Continua la crisi delle influencer, e dopo il Balocco-gate di Chiara Ferragni, ecco la sua versione più intellettuale, visto che siamo nella primavera della Design Week: il Donald Judd-gate che coinvolge Kim Kardashian. Nasce tutto da un video del 2022 in cui KK mostra ai suoi follower il suo nuovo ufficio: quasi 4 mila metri quadri tutti naturalmente nei toni beige e marroncini di qualsiasi casa di influencer moderni. A un certo punto Kardashian si avvicina a un massiccio tavolo e dice: «Questi tavoli di Donald Judd sono veramente fantastici, e si fondono completamente con le sedie» (le sedie scompaiono, se “messe sotto” al tavolo).

Per chi si chiedesse, a questo punto, chi è Donald Judd: è stato uno dei più importanti artisti minimalisti del Novecento, ma negli anni Settanta si è anche messo a disegnare mobili. Tavoli, sedie, panche e scaffalature. Sono pezzi di culto, costano cifre astronomiche e hanno, negli ultimi anni e grazie a Instagram, ottenuto una fanbase sempre più ampia. Che include, evidentemente, la regina delle influencer. Che però, dice la Donald Judd Foundation, non possiede nessun pezzo originale del designer americano, e certamente quelli mostrati nel video non sono stati disegnati da Judd.

La Fondazione ha quindi fatto causa a Kardashian, accusata di mentire, e al brand Clements Design, che a quanto pare è l’azienda produttrice di quei tavoli che sono un po’ troppo ispirati a quelli di Judd. Kim non ha più rilasciato dichiarazioni, mentre Clements Design ha detto che ci sono «evidenti differenze» tra i loro mobili e quelli di Judd.

Tutto questo risale come detto a due anni fa, e il video in questione, su YouTube, è nel frattempo stato visto più di 3,6 milioni di volte. La causa però è arrivata sui giornali solo in questi giorni, e di conseguenza il video è stato tolto dal canale. Tuttavia sappiamo che i pezzi di Judd “evocati” dai falsi di Kardashian sono il tavolo La Mansana Table 22 e la sedia Chair 84. Il primo costa 90 mila dollari, e negli ultimi 15 anni ne sono state vendute soltanto 3 pezzi, mentre le sedie costano 9 mila dollari l’una. Megan Banningan, una degli avvocati che rappresenta la Judd Foundation, ha commentato in modo adorabilmente snob: «Non vogliamo essere confusi con Kim Kardashian. Rispettiamo quello che fa, ma non vogliamo essere coinvolti».