Hype ↓
17:33 martedì 18 novembre 2025
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.
Per la prima volta è stata pubblicata la colonna sonora di Una mamma per amica In occasione del 25esimo anniversario della serie, su tutte le piattaforme è arrivata una playlist contenente i migliori 18 brani della serie.
Jeff Bezos ha appena lanciato Project Prometheus, la sua startup AI che vale già 6 miliardi di dollari Si occuperà di costruire una AI capace poi di costruire a sua volta, tutta da sola, computer, automobili e veicoli spaziali.
Le gemelle Kessler avevano detto di voler morire insieme ed è esattamente quello che hanno fatto Alice ed Ellen Kessler avevano 89 anni, sono state ritrovate nella loro casa di Grünwald, nei pressi di Monaco di Baviera. La polizia ha aperto un'indagine per accertare le circostanze della morte.
Vine sta per tornare e sarà il primo social apertamente anti AI Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, ha deciso di resuscitarlo. A una condizione: sarà vietato qualsiasi contenuto generato con l'intelligenza artificiale.
C’è una app che permette di parlare con avatar AI dei propri amici e parenti morti, e ovviamente non piace a nessuno Se vi ricorda un episodio di Black Mirror è perché c'è un episodio di Black Mirror in cui si racconta una storia quasi identica. Non andava a finire bene.
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.

Kevin Killian, l’uomo che ha trasformato le recensioni Amazon in letteratura sperimentale

È uscito il volume "Selected Amazon Reviews" che include una piccola parte delle oltre duemila recensioni fluviali pubblicate sulla piattaforma.

di Studio
03 Dicembre 2024

Cinquemila parole. L’equivalente di quindici pagine di un libro, tutte per recensire un omogeneizzato alla patata dolce su Amazon. La recensione si intitola “Mmm-Mmm Good” e l’ha scritta Kevin Killian, il più grande recensore-su-Amazon della storia dell’umanità. Killian ha messo insieme 2400 recensioni sulla piattaforma di Jeff Bezos per un totale di oltre un milione di parole, che sono più o meno 6 milioni di battute (o caratteri), che sono più o meno 4 mila pagine. Il numero incredibile non è tanto quel 2400, ma la lunghezza di ogni recensione: in media, ogni review di Killian è lunga circa 3 mila caratteri, più o meno come un normale articolo di giornale. E alcune sono davvero, davvero lunghe, come dimostra quella dedicata all’omogeneizzato.

Kevin Killian ha recensito tutto: costumi per Halloween, libri di poesia, oggetti per la casa, Dvd, anche un albero. Tutte queste parole sono state raccolte ora in un libro: si chiama Selected Amazon Reviews e l’ha pubblicato Semiotext(e), uno degli editori indipendenti più prestigiosi del mondo, fondato da Sylvère Lotringer e coeditato da Chris Kraus (quella di I Love Dick) e Hedi El Kholti; nel suo catalogo troviamo filosofi come Jean Baudrillard, Felix Guattari, Paul Virilio.

A questo punto, urge una premessa o un passo indietro: Kevin Killian non è stato (è morto nel 2019) affatto un matto o un troll, ma un poeta e autore teatrale rinomato e stimato, anche vincitore di un American Book Award per la poesia per il libro curato con Peter Gizzi My Vocabulary Did This to Me: The Collected Poetry of Jack Spicer. È autore di oltre 30 testi teatrali, quattro romanzi, e si è dedicato incessantemente alla promozione di autori e autrici Lgbtq+ degli anni Sessanta e Settanta.

Cresciuto in un sobborgo di Long Island, Killian nel 1980 si è trasferito a San Francisco e ha iniziato a frequentare i workshop di scrittura di Robert Glück. Ha preso quindi parte al movimento della New Narrative, fondato proprio da Glück insieme a Bruce Boone, che ebbe una grande importanza nel coagulare e dare voce a una serie di scrittori e scrittrici gay, queer e bisex, e che si impegnò molto sperimentando diverse forme letterarie e registri. In questo periodo conosce la scrittrice Dodie Bellamy, con cui rimane sposato per 34 anni.

Nel 1988 pubblica delle poesie nel volume Best American Poetry curato da John Ashbery. Nel 1989 il suo primo romanzo, Shy. Gli anni Novanta sono molto produttivi, ma nel 2003 ha un infarto, e la sua vita letteraria si ferma. Colpa delle medicine. È la compagna, Dodie Bellamy, che gli suggerisce di provare a scrivere recensioni su Amazon per tenere allenata la vena letteraria. Il New Yorker, in occasione dell’uscita del volume, ha scritto un lungo ritratto di Killian, e soprattutto della sua opera “letteraria” su Amazon.

Sono anni in cui le sezioni di commenti sono molto importanti per internet: qui si formano comunità intere, proprio come succede nei forum. Ma le recensioni di Killian prendono presto la strada della sperimentazione letteraria. Il New Yorker cita una recensione dei sali da bagno profumati MacKenzies che inizia così (la traduzione è nostra): «Mio nonno irlandese aveva una bottiglia di sali MacKenzies vicino alla sua scrivania. Era il preside della Bushwick High School (a Brooklyn, NY) negli anni ’30 e ’40, prima che diventasse un posto pericoloso in cui vivere, e molto prima che Bushwick riconquistasse la sua attuale nomea di area desiderabile con la nuova gentrificazione… A scuola, premeva il cotone imbevuto sotto le narici delle ragazze povere che si accorgevano di essere incinte, prima di espellerle. Oppure, quando la politica delle punizioni corporali gli aveva permesso di sculacciare eccessivamente i ragazzi del secondo anno, applicava i sali sui loro volti finché non riprendevano i sensi». Si passa poi a quando, da bambino, sniffava i sali profumati per divertimento, e di come invece, oggi, li usi per riprendersi dai lutti e dalla tristezza. Descrive il momento in cui la compagna, dopo una grande delusione lavorativa, gli applica dei sali sotto il naso: «Come se lei fosse mio nonno che si prendeva cura di quelle ragazze incinte di allora».

Killian stesso ha parlato delle sue recensioni, dicendo: «Quando le leggi sì, sono recensioni. Ma sembrano anche romanzi. Sono poesie. Sono saggi sulla vita». Ci sono sempre molti elementi autobiografici. Ad esempio, nel recensire un farmaco antinfiammatorio, prima parla del sapore di ciliegia e di quanto gli piaccia, e dice che, se non fosse scritto nel bugiardino, passerebbe la giornata a mandar giù pillole, «come un bambino in un negozio di caramelle». Poi spiega perché ha dovuto assumere l’antinfiammatorio in questione: in seguito a un incidente di lavoro, quando una scatola piena di fogli di carta gli è caduta sul piede. Da lì, la recensione inizia a parlare di quanto ci sia un lato positivo in quell’infortunio sul lavoro, perché ha comunque condotto l’infortunato (lui stesso) ad assaporare quelle pillole al sapore di ciliegia che si sono rivelate così buone. Il sistema dei ricordi è molto proustiano, scrive il New Yorker: «L’impulso memorialistico è centrale nell’opera di Killian».

Eppure ci sono diversi esemplari di Kevin Killian nelle recensioni Amazon, che non corrispondono per forza di cose a quello reale. Per esempio, in diverse recensioni lo scrittore dice di avere figli, ma nella vita non li ha mai avuti. Non ha mai voluto studiare “management aeroportuale”, come ha scritto in altre occasioni. Non è una buona forchetta, come si è vantato in altre ancora. Non è mai andato a scuola in Francia, nonostante abbia scritto, nella review di un set di dodici penne a sfera, che quegli oggetti gli ricordavano di come si era sentito a essere un ragazzo americano nella campagna francese (qui, se volete leggerle, ne trovate un po’).

Praticamente tutte le recensioni di Killian sono state scritte negli anni Zero: oggi il sistema di recensioni di Amazon è radicalmente diverso, e utilizza un’intelligenza artificiale per autenticare le recensioni, pubblicare solo quelle autentiche, e bloccare quelle “sospette”. Probabile che un memoir di cinquemila parole non riesca, oggi, a passare la censura del robot. Un altro pezzo di magia di internet che si sta perdendo. Nell’introduzione al volume, Wayne Koestenbaum sostiene che le recensioni di Killian siano una sorta di “occupy Amazon”, «una pratica cosmofagica, una Susan Sontag ma senza severità»

Articoli Suggeriti
La critica cinematografica è completamente cambiata con i social, ma non necessariamente in peggio

Il cinema italiano sta cambiando e sta cambiando il modo in cui viene raccontato. Ovviamente sui social, da figure che non sono proprio dei critici, ma che hanno una sempre maggiore rilevanza.

Ted Chiang, come mettere insieme i racconti e la fantascienza ed essere letti in tutto il mondo

Intervista con lo scrittore americano di culto, autore di "Storia della tua vita", il racconto da cui fu tratto Arrival, un caso editoriale straordinario per un racconto di "genere".

Leggi anche ↓
La critica cinematografica è completamente cambiata con i social, ma non necessariamente in peggio

Il cinema italiano sta cambiando e sta cambiando il modo in cui viene raccontato. Ovviamente sui social, da figure che non sono proprio dei critici, ma che hanno una sempre maggiore rilevanza.

Ted Chiang, come mettere insieme i racconti e la fantascienza ed essere letti in tutto il mondo

Intervista con lo scrittore americano di culto, autore di "Storia della tua vita", il racconto da cui fu tratto Arrival, un caso editoriale straordinario per un racconto di "genere".

In Twist, Colum McCann si è ispirato a Joseph Conrad per scrivere il Cuore di tenebra del colonialismo digitale

Lo abbiamo incontrato a Milano e con lui abbiamo parlato del suo nuovo romanzo, di cavi in fibra di vetro piazzati sul fondo del mare, di Leonardo DiCaprio, del Papa, di ChatGPT e di vini bianchi.

A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film

Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.

Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni

Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.

È uscito il primo trailer di Marty Supreme, il film sul ping pong con cui Timothée Chalamet punta a vincere l’Oscar

Il film di Josh Safdie è stato accolto con entusiasmo dalla critica e il suo protagonista è già lanciatissimo verso la statuetta per il Miglior attore.