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20:42 domenica 16 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

Kanye West è stato sospeso da Twitter per aver postato una swastika dentro la stella di David

02 Dicembre 2022

Nuovo aggiornamento dalla distruzione del Kanyeverse: Ye è stato sospeso da Twitter per aver violato la regola del social che vieta agli utenti di scrivere messaggi e/o postare immagini che istigano alla violenza. Il rapper (ma siamo sicuri che Ye sia ancora un rapper?) aveva twittato l’immagine di una stella di David con al centro una swastika, costringendo così Elon Musk – primo sostenitore della filosofia “tutti possono dire tutto quello che vogliono senza temere nessuna conseguenza di nessun tipo” – all’estrema punizione. «Ho fatto tutto quello che potevo. Nonostante questo, [Ye, ndr] ha violato la nostra regola contro l’istigazione alla violenza. L’account sarà sospeso», ha twittato Musk con il cuore evidentemente spezzato.

Non sappiamo se esiste una persona che registri questo tipo di statistiche, ma è probabile che Ye abbia stabilito un record: è riuscito a farsi cacciare da Twitter nemmeno due settimane dopo essere stato riammesso sul social, e ci è riuscito nonostante nel frattempo il social sia diventato proprietà di un altro che di svarioni su Twitter se ne intende. A prescindere dalle sorti dei profili social del designer (ma siamo sicuri che Ye sia ancora un designer?), quello che preoccupa davvero è l’ultima passione che Ye sembra aver sviluppato: quella per i nazisti e per Hitler. Non una passione di tipo storico-storiografico, ma un vero e proprio affetto. Prima di postare su Twitter l’immagine che gli è valsa la nuova sospensione dalla piattaforma, infatti, Ye è stato protagonista di una delirante intervista con Alex Jones, occasione nella quale l’artista precedentemente noto come Kanye West è riuscito a compiere un’altra impresa impossibile: fare di Jones la persona meno deficiente presente nella stanza. È utile ricordare che Jones è stato recentemente condannato a risarcire per quasi un miliardo e mezzo di dollari le famiglie delle vittime della strage di Sandy Hook e i soccorritori intervenuti sulla scena: nelle settimane e nei mesi successivi alla strage, Jones aveva ripreso, sui suoi canali social e nel suo show radiofonico, le teorie di svalvolati secondo le quali quanto successo a Sandy Hook era tutta una messinscena organizzata da attivisti odiatori delle armi, una recita in cui in realtà non era morto nessuno.

L’immagine postata da Ye su Twitter

Ye è dunque riuscito a surclassare persino questo fenomeno della libera informazione e del pensiero laterale. Ospite dello show radiofonico di Jones, InfoWars, assieme al neonazista Nick Fuentes, l’ex rapper ed ex designer ha detto che lui vede «molte cose buone in Hitler… Tutti gli esseri umani hanno qualcosa di buono, specialmente Hitler». Di fronte all’imbarazzo di Jones («I nazisti erano dei criminali»), Ye si è lanciato in un’accorata difesa del Terzo Reich: «I nazisti hanno fatto anche cose buone. Dobbiamo smetterla di parlare sempre male dei nazisti». Jones, a quel punto, ha cercato di spiegare a Ye che non può dire di amare i nazisti solo perché non gli piace «un certo gruppo di persone». Ma Ye lo ha interrotto subito, sciogliendo, con la maestria retorica che lo contraddistingue, una delle dicotomie fondamentali del Novecento: «Io amo gli ebrei. Ma amo anche i nazisti». E, ovviamente, il nazista più amabile di tutti è Hitler: «Ci sono molte cose che amo di Hitler. Molte cose», ha detto.

Dopo essere stato di nuovo cacciato da Twitter, Ye ha cominciato a postare su Truth, il social network di Donald Trump. Qui, il fu rapper e fu designer ha postato screenshot di messaggi privati scambiati tra lui e Musk, messaggi in cui il neo-proprietario di Twitter cercava di spiegargli che postare un’immagine che sovrappone il simbolo del nazismo a quello del giudaismo è male. Una conversazione finita male, evidentemente: prima della sospensione del suo account Twitter, Ye aveva postato un’immagine di Musk in costume da bagno, a bordo di uno yacht, facendo evidenti allusioni alla scarsa forma fisica dell’uomo più ricco del mondo. «Voglio che questo sia ricordato per sempre come il mio ultimo tweet», aveva scritto Ye a commento dell’immagine. «Questo va bene, ma questo no», gli ha risposto subito Musk, spiegandogli che il body shaming va bene ma l’antisemitismo e il nazismo no. «Mi dispiace ma hai esagerato. Questo non è amore», ha concluso Musk. «Chi ha deciso che sei tu il giudice», ha risposto Ye, che ha poi postato uno screenshot dell’avviso comparso sul suo profilo Twitter, un avviso di sospensione per 12 ore a causa della violazione del regolamento della piattaforma. E questa è la storia di come Elon Musk ha scoperto il valore della moderazione dei contenuti sui social media.

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