Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Com’è il nuovo documentario su John Belushi
Per sei anni, fino al 1982, nessun comico è stato più popolare di John Belushi. Ma la morte per overdose, a soli 33 anni, ha messo fine alla sua carriera. Due anni dopo il tragico evento, Bob Woodward, giornalista del Washington Post, pubblicò il best seller Wired, incentrato sugli ultimi giorni di vita della star. Un libro freddo e controverso – al quale seguì l’omonimo film del 1989, diretto da Larry Peerce – che ancora incombe sull’eredità di Belushi, nonostante i vari tentativi di completare la sua storia, incluso un libro di memorie della vedova Judith Jacklin Belushi (miseramente fallito, considerate le recensioni negative). Finalmente qualcuno ci ha riprovato: il nuovo docu-film del veterano del documentario R.J. Cutler (The September Issue) è il primo ritratto che si avvicina un po’ di più alla meta ideale: rendere giustizia alla vita e alla carriera di Belushi. Si avvicina soltanto, però, perché ancora non ci siamo, almeno secondo il critico del New York Times Jason Zinoman.
Belushi, che ha debuttato domenica su Showtime, si basa su foto private, video d’infanzia e lettere della star. La chiave del film sono proprio queste fonti. Cutler dedica molta attenzione alle fotografie e ai filmini, alle vecchie interviste e soprattutto alle lettere, presentando una figura molto più introspettiva e sensibile del buzzurro di Animal House, il suo personaggio più famoso. Il rapidissimo arco di ascesa e caduta, raccontato in modo decisamente più empatico, è così avvincente che fa quasi venir voglia di perdonare quanto poco si valorizzi la carriera comica di Belushi. Ma decenni dopo la sua morte, sono ancora troppe le persone con una cultura superficiale della sua carriera, e questo film non fa nulla per approfondirla. È un’occasione persa, sottolinea Zinoman, perché è molto facile trovare echi della personalità di Belushi nel suo lavoro, oltre le solite due o tre cose che conoscono tutti – Animal House, Blues Brothers – studiare i suoi sketch significa conoscerlo meglio da ogni punto di vista e capire perché era così apprezzato. Per questo Jason Zinoman ha cercato di tappare le lacune che il film non aiuta a riempire con il suo articolo, includendo e descrivendo una selezione dei migliori momenti nella carriera dell’artista.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.