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Chi è Jesse Darling, l’artista vincitore del Turner Prize 2023
Quest’anno la cerimonia di premiazione del Turner Prize, il premio di arte contemporanea che ogni anno sceglie il miglior artista britannico (o che vive e lavora in Inghilterra), si è tenuta al Towner Eastbourne, museo nel sud dell’Inghilterra. In una delle sale principali sono sparpagliate delle transenne di metallo, molte sono storte, altre sollevate. A terra c’è una pila disordinata di fascicoli da cui emergono due bandiere inglesi fatte di tovaglioli, anch’esse storte, e legate l’una all’altra con del nastro a strisce bianche e rosse, poi abbandonato ai piedi della composizione. Si tratta di una delle tante installazioni «deliranti» valse all’artista Jesse Darling il Turner Prize 2023.
A consegnare il premio è stato il rapper Tinie Tempah, che ha spiegato che giuria ha voluto premiare la capacità di Darling di usare oggetti comuni come nastri, cemento, fili, tende e fascicoli per evocare mondi familiari ma allo stesso tempo deliranti, che fanno pensare a società che crollano. Le sue opere mettono in discussione preconcetti su temi come il lavoro, classe sociale, potere e cultura inglese, riporta il Guardian. Effettivamente, l’artista aveva raccontato a Bbc di aver tratto ispirazione da vari fenomeni sociali ed eventi recenti tra cui la Brexit, la pandemia e le politiche migratorie inglesi sempre più ostili. Ma le sue installazioni sono anche una lettera d’amore alla sua terra natale. Infatti, Darling ha confessato a Bbc che secondo lui per poter criticare qualcosa, ed eventualmente contribuire al suo miglioramento, bisogna prima di tutto amarlo.
Nel suo discorso di ringraziamento, Darling ha voluto lanciare un appello affinché l’arte torni a essere popolare, nelle scuole in primis. Dal governo di Margaret Thatcher sono stati fatti tagli sostanziali al tempo e alle risorse da dedicare all’insegnamento delle arti, il che ha reso la fruizione delle opere un privilegio di cui sempre meno persone possono godere. Far credere alle classi popolari che lo studio, l’espressione artistica e più in generale la cultura non facesse per loro è stata, secondo Darling, la più grande e subdola bufala mai raccontata dai Conservatori inglesi. Ha poi invitato il pubblico a non credere che questa sia la verità, ha mostrato una bandiera palestinese e alla fine ha lasciato il palco. Un giornalista ha poi chiesto a Darling come spenderà i 30 mila euro del Turner Prize. La risposta: prima mi rifaccio un dente, pago l’affitto e poi offro da bere ai miei amici.