Hype ↓
11:01 sabato 12 luglio 2025
I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.
Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.
La danzatrice del ventre è diventato un mestiere molto pericoloso da fare in Egitto Spesso finiscono agli arresti per incitazione al vizio: è successo già cinque volte negli ultimi due anni, l'ultima all'italiana Linda Martino.
Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.

I’m Your Man è la commedia più intelligente dell’anno

Candidato come Miglior film straniero agli Oscar 2022 per la Germania, il film di Maria Schrader sulla relazione tra una donna e un robot è molto più che un aggiornamento di Her.

21 Ottobre 2021

Come tutte le storie, anche questa inizia con un primo appuntamento. E come la maggior parte dei primi appuntamenti, anche quello tra Alma, un’accademica del Pergamon di Berlino, e Tom è tutto fuorché perfetto nonostante sia stato davvero programmato per esserlo: Tom è infatti un robot umanoide sviluppato e progettato per rispondere ai gusti di Alma, che lei ha accettato di “testare” controvoglia in cambio della promessa di nuovi finanziamenti per la sua ricerca, e di un viaggio per vedere dal vivo le tavolette con scrittura cuneiforme persiana che ne sono oggetto. È questa la trama di I’m Your Man, il film di Maria Schrader ispirato a un racconto di Emma Braslavsky e già premiato in Germania (German Film Award per miglior film, miglior sceneggiatura, miglior regia e miglior attrice protagonista a Maren Eggert, che ha vinto anche l’Orso d’argento a Berlino), ora in sala e scelto per rappresentare il Paese agli Oscar 2022. Una commedia romantica apparentemente leggerissima che aggiorna il tema della relazione uomo/intelligenza artificiale di Her e riflette su quello delle relazioni in generale, parlando di amore, solitudine e obbligandoci a chiederci se un mondo in cui gli algoritmi possono conoscerci più di quanto potranno mai farlo i nostri partner sia davvero un mondo migliore.

Alma è cinica. Tom ha un database pieno di complimenti standardizzati, «i tuoi occhi sono come laghi di montagna in cui annegare» è una frase che piace all’80 per cento delle donne tedesche, anche se lui la pronuncia con lo stesso tono di cortese interesse per niente passionale che usa per calcolare l’angolo di sicurezza ottimale a cui Alma dovrebbe regolare il sedile dell’auto. L’uomo perfetto è quindi troppo perfetto, per questo, ogni volta che lei lo chiude in un armadio insieme al suo asse da stiro e rifiuta l’offerta di un bagno profumato con petali e candele, lui si aggiorna sulle sue risposte. Tanto che, proprio nel momento in cui grazie al proprio algoritmo costantemente calibrato sulle reazioni di Alma Tom si umanizza, riempiendosi di piccole tare, difetti e imperfezioni, lei, specchiandocisi dentro, se ne innamora. Ma, come si chiede la protagonista, così facendo non rischieremo di rendere l’altra persona (o robot che sia) soltanto un’estensione di noi stessi, trasformando ogni conversazione in un lungo interminabile monologo? Vale per le relazioni, e anche per gli algoritmi: il rischio di appiattirci l’uno sull’altro, di avere solo le cose che pensiamo di volere.

Ci sono diversi motivi per cui I’m Your Man, che prende il nome da una canzone di Leonard Cohen dedicata a quel tipo di uomo prosaicamente definito “lo zerbino”, è una commedia brillante e malinconica di cui si dovrebbe parlare di più, nonostante con molta probabilità, nelle poche sale italiane in cui è arrivata, sia stata relegata al ruolo di film su cui ripiegare quando si scopre che il nuovo James Bond dura 3 ore. Al contrario di Her con cui Spike Jonze ha realizzato uno dei migliori film del Ventunesimo secolo e che descriveva il futuro come qualcosa di esteticamente distante dal nostro, la commedia di Maria Schrader (autrice della serie di successo Unorthodox) si stabilisce in un mondo che è come quello che abitiamo, senza replicanti e tutti quegli elementi che accompagnano i racconti sci-fi sui robot che sono impercettibilmente macchine e più evidentemente umani. Ad I’m Your Man, in qualche modo, ci siamo già arrivati. Tra Netflix, TikTok, Facebook, Instagram, l’idea di un algoritmo progettato per mostrarci nient’altro di ciò che vogliamo vedere, che renda la nostra vita come una grande cassa di risonanza, non è poi così diverso dal ritrovarsi a credere alle dichiarazioni romantiche di un uomo come Tom, che è stato progettato per piacerci.

A raccontare tutto questo ci sono Maren Eggert (Alma), una delle migliori attrici tedesche attualmente in circolazione, Dan Stevens (Tom), la bestia del live action della Bella e la Bestia, attore in Downton Abbey e in Eurovision Song Contest (interpretava il personaggio migliore, la pop star dalla Russia), e persino Sandra Huller, (la sensazione è quella di averla già vista, e infatti potrebbe essere successo con uno dei film tedeschi di maggior successo degli anni recenti, Vi presento Toni Erdmann, su Amazon Prime Video). I dialoghi sono taglienti, rapidissimi senza che si abbia mai l’impressione che ci sia qualcosa di superfluo, con una conclusione ambigua – alla fine, anche se si tratta di intelligenza artificiale e di algoritmi, cosa c’è di sbagliato a volere un po’ di pace, comprensione, e qualcosa che ci semplifichi la vita – e intelligente come lo sono le commedie migliori. Un racconto amaro e delizioso molto meno sci-fi di quanto sembri sulla vita e sull’amore che ha tantissime altre letture (l’amore che non può nascere in assenza di un passato in quanto costantemente messo alla prova da traumi, ricordi ed emozioni che abbiamo già provato con persone precedenti). Che avverte di quanto un giorno potrà essere seducente la prospettiva di amanti su misura e che potrebbe anche incoraggiarci a uscire dai nostri rapporti disfunzionali con persone e algoritmi. Ma soprattutto che ci lascia pieni di domande, come tutti i primi appuntamenti.

Articoli Suggeriti
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno

Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.

La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale

Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.

Leggi anche ↓
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno

Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.

La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale

Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.

C’era una volta Fofi

Una vita di viaggi, riviste, letture, stroncature, litigi, allievi. Ricordo di uno dei protagonisti della cultura italiana, morto oggi a 88 anni, scritto da un suo allievo più volte stroncato.

A Giorgio Poi piace fare tutto da solo

Cantautore, polistrumentista, produttore, compositore di colonne sonore e molto altro. L’abbiamo intercettato, rilassatissimo, pochi giorni prima della partenza per il tour italiano ed europeo di Schegge, il suo nuovo disco, che lo terrà occupato tutta l’estate.

Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero

Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.

II nuovo Superman è la storia di un immigrato che ci fa paura

L'attesissimo reboot dell'Uomo d'acciaio diretto da James Gunn è appena arrivato nelle sale, sorprendendo tutti. Perché è un film solare, divertente, nerd ma soprattutto politico.