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09:17 sabato 15 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

È ora di rivalutare Clippy, il fastidioso assistente di Word

28 Dicembre 2016

«Quasi due decenni fa, l’attuale era di sovraccarico di intelligenze artificiali cominciò con due semplici frasi: “Sembra tu stia scrivendo una lettera. Vuoi aiuto?”». Lo scrive il magazine New York nella sua nuova temporanea sezione The Vindicated, dedicata a storie e personaggi inizialmente derisi o ignorati, ma le cui intuizioni si sono poi rivelate giuste e lungimiranti. Il protagonista del pezzo è la graffetta più famosa della storia: Clippy, l’assistente di Microsoft Word noto per il petulante aiuto che offriva agli utenti di fine anni Novanta.

La storia di Clippy nasce in realtà con Microsoft Bob, un poco conosciuto tentativo della casa di Redmond di ridisegnare il suo Windows intorno al concetto di stanze di una casa virtuale popolata da strani personaggi-aiutanti. Era il 1995, e il nuovo sistema operativo non ebbe successo, rivelandosi fallimentare. Tuttavia, il formato di file Microsoft Actor, quello degli abitanti della casa di Bob, venne riproposto alla fine del 1996 per la nuova suite di Office 97. Citando l’autore dell’articolo, con quel pacchetto software Microsoft decise di «presentare al mondo una minaccia metallica».

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Clippy aveva buone intenzioni: la sua raison d’être era aiutare i nuovi utenti a usare l’interfaccia di scrittura di Office, il famoso Word; com’è noto, chi all’epoca si azzardava a digitare “Caro” lo vedeva apparire nell’angolo della schermata, esordendo con la sua frase di auto-presentazione poi diventata celebre. Il problema che ha segnato il destino della graffetta-aiutante, come ha scritto l’ex impiegato Microsoft Chris Pratley, è che tanto Clippy aiutava i nuovi utenti nella loro prima ora di Word, quanto ostacolava chi sapeva come ottenere ciò che voleva. James Fellows, giornalista dell’Atlantic, ha detto senza mezzi termini che «dopo un miliardo di “Caro …” e altrettante apparizioni di Clippy, volevi metterti a gridare».

Eppure, nonostante l’assistente di Microsoft sia diventato una parodia tale che il suo stesso creatore sia arrivato a prenderlo apertamente in giro (negli spot di Windows Xp, dove Clippy stesso giocava sul suo essere obsoleto, al punto da intuire che “Xp” stesse per “Ex Paperclip”), Clippy ci aveva visto giusto: quindici anni prima dell’avvento di Siri e l’ondata di intelligenze artificiali che l’ha seguito, una graffetta virtuale era programmata per capire cosa voleva l’utente, e svolgere il compito automaticamente. «Lo stesso modo con cui vi rapporterete alle macchine sarà diverso», ammoniva Bill Gates al Ces del 1995. Parlava di Clippy, ma anche di ciò che è venuto dopo.

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