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Tra Italia, Spagna e Portogallo si è tenuta una delle più grandi proteste del movimento contro l’overtourism Armati di pistole ad acqua, trolley e santini, i manifestanti sono scesi in piazza per tutto il fine settimana appena trascorso.
Will Smith ha detto che rifiutò la parte di protagonista in Inception perché non capiva la trama Christopher Nolan gli aveva offerto il ruolo, ma Smith disse di no perché nonostante le spiegazioni del regista la storia proprio non lo convinceva.
Hbo ha fatto un documentario per spiegare Amanda Lear e la tv italiana agli americani Si intitola Enigma, negli Usa uscirà a fine giugno e nel trailer ci sono anche Domenica In, Mara Venier e Gianni Boncompagni.
Le prime foto della serie di Ryan Murphy su JFK Junior e Carolyn Bessette non sono piaciute a nessuno La nuova serie American Love Story, ennesimo progetto di Ryan Murphy, debutterà su FX il giorno di San Valentino, nel 2026.
Il video del sassofonista che suona a un festa mentre i missili iraniani colpiscono Israele è assurdo ma vero È stato girato durante una festa in un locale di Beirut: si vedono benissimo i missili in cielo, le persone che riprendono tutto, la musica che va.
Dua Lipa e Callum Turner si sono innamorati grazie a Trust di Hernan Diaz Il premio Pulitzer 2023 è stato l'argomento della prima chiacchierata della loro relazione, ha rivelato la pop star.
In dieci anni una città spagnola ha perso tutte le sue spiagge per colpa della crisi climatica  A Montgat, Barcellona, non ci sono più le spiagge e nemmeno i turisti, un danno di un milione di euro all’anno per l'economia locale.

Nel suo nuovo libro Houellebecq racconta i sei mesi più sfortunati della sua vita

10 Maggio 2023

Gli ultimi sei mesi non sono stati il periodo più felice della vita di Michel Houellebecq. Ha concesso interviste che gli sono valse per l’ennesima volta accuse di razzismo e islamofobia, ha accettato di recitare in film pornografici solo per poi cambiare idea dando la colpa a crisi depressive ed eccessivo consumo di vino rosso, ha frequentato suo malgrado i tribunali sia di Parigi che di Amsterdam. Ora, lo scrittore ha deciso di raccontare questo periodo orribile – dall’ottobre del 2022 al marzo del 2023 – in un libro che la casa editrice Flammarion pubblicherà in Francia il 24 maggio. In Italia il libro lo porterà la Nave di Teseo, ma una data d’uscita ancora non c’è. Titolo: Quelques mois dans ma vie, in italiano Qualche mese della mia vita. Lunghezza: 112 pagine.

Secondo quanto riporta Le Point, sulla quarta di copertina del libro Houellebecq ha raccontato la sua versione della battaglia legale che lo ha visto contrapposto al collettivo artistico olandese Kirac (Keeping It Real Art Critics), con il quale aveva inizialmente concordato la partecipazione nel film “pornografico” Kirac 27 (ne avevamo scritto qui e qui). Dopo averci ripensato, Houellebecq aveva fatto causa a Kirac per impedire la distribuzione del film, causa che alla fine ha perso. Un’esperienza che ora ricorda così: «Per la prima volta in vita mia mi sento trattato proprio come l’oggetto di un documentario sugli animali. Per me è difficile provare a dimenticare quei momenti».

Nel libro Houellebecq racconta dall’inizio anche la storia dell’intervista che gli è valsa una denuncia, poi ritirata, per incitamento all’odio contro la comunità musulmana francese. Tutto è cominciato con una conversazione avvenuta a dicembre, in compagnia del filosofo Michel Onfray, riportata sulla rivista di quest’ultimo, Front Populaire. Nell’intervista lo scrittore, parlando a nome di tutti quelli che definiva i «francesi autoctoni», spiegava che il desiderio di questi ultimi «non è che i musulmani vengano assimilati, ma che smettano di derubarli e di aggredirli. Oppure, altra soluzione, che se ne vadano». Come sempre convinto di conoscere il futuro meglio e prima di chiunque altro, nell’intervista Houellebecq prevedeva che presto o tardi interi pezzi di Francia sarebbero finito sotto «controllo islamista» e che questo avrebbe portato a inevitabili «atti di resistenza» da parte della popolazione autoctona. Attacchi e sparatorie, aveva detto: «Bataclan al contrario».

Parole che avevano portato il Rettore della Grande moschea di Parigi Chems-eddine Mohamed Hafiz a denunciare Houellebecq e il ministro della Giustizia francese Éric Dupond-Moretti a parlare di «banalità del male». La denuncia è stata poi ritirata in seguito a un colloquio chiarificatore organizzato anche grazie alla mediazione del rabbino capo di Parigi, Haïm Korsia. Al termine dell’incontro con Hafiz e Korsia, Houellebecq aveva ammesso che alcune delle parole che aveva usato nell’intervista potevano risultare «ambigue». Salutando i suoi due interlocutori, Houellebecq aveva promesso loro che avrebbe scritto qualcosa in futuro per chiarire l’equivoco. Ora, sempre stando a quanto riporta Le Point, potremo leggere un suo resoconto di quella conversazione in Quelques mois dans ma vie. Sperando che, come spesso gli è accaduto negli ultimi mesi, Houellebecq non finisca per peggiorare la sua situazione.

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