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La pagina Wikipedia più letta nel 2025 è stata quella di Charlie Kirk Con 45 milioni di visualizzazioni, la pagina dedicata a Kirk ha superato quelle di Trump, del Papa, di Musk, di Mamdani e pure di Superman.
Il nuovo trend di TikTok sono i video anti immigrazione generati con l’AI Milioni di visualizzazioni per video apertamente razzisti e chiaramente falsi che incolpano i migranti di crimini che non sono mai avvenuti.
In Cina le persone stanno andando a vedere Zootropolis 2 insieme ai loro cani e gatti Alcuni cinema cinesi hanno organizzato proiezioni pet friendly per vedere il film Disney con i propri animali domestici.
Anche stavolta il premio di Designer of the Year l’ha vinto Jonathan Anderson È la terza volta consecutiva, stavolta ha battuto Glenn Martens, Miuccia Prada, Rick Owens, Martin Rose e Willy Chavarria.
L’Oms ha detto che i farmaci come Ozempic dovrebbero essere disponibili per tutti e non solo per chi può permetterseli Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, in futuro bisognerà garantire l'accesso a questi farmaci a chiunque ne abbia bisogno.
Aphex Twin ha caricato a sorpresa su SoundCloud due nuovi brani ispirati a una vacanza in Sicilia Le tracce sono comparse a sorpresa e sarebbero state ispirate da una vacanza italiana del musicista, intristito dalla pioggia autunnale.
Il sindaco di Pesaro si è dovuto scusare perché ha coperto di ghiaccio la statua di Pavarotti per far spazio a una pista di pattinaggio Ma ha pure detto che Pavarotti resterà "congelato" fino a dopo l'Epifania: spostare la statua o rimuovere la pista sarebbe troppo costoso.
Siccome erano alleati nella Seconda guerra mondiale, la Cina vuole che Francia e Regno Unito la sostengano anche adesso nello scontro con il Giappone Indispettita dalle dichiarazioni giapponesi su Taiwan, la diplomazia cinese chiede adesso si appella anche alle vecchie alleanze.

Perché Harry Styles è l’unico degli One Direction che ce l’ha fatta

A due anni di distanza dall'album da solista, il cantante è tornato con il nuovo singolo "Light Up", dimostrando che per emergere non basta una bella voce.

14 Novembre 2019

Vengono in mente gli scritti di Charles Bukowski e di Pedro Juan Gutiérrez – che spesso si legge alla ricerca appunto di un nuovo Bukowski – scorrendo l’intervista a Harry Styles pubblicata a fine agosto su Rolling Stone Uk. Il nuovo album Fine Line (in uscita il prossimo 13 dicembre) «è tutto sul fare sesso e sentirsi tristi», dice, «e ci siamo fatti un sacco di funghetti in quello studio di registrazione. Una volta mi sono morso la punta della lingua e ho cercato di registrare con il sangue che mi colava dalla bocca». I tempi in cui intonava “Kiss you” insieme a Liam, Niall, Zayn e Louis sono giunti al termine, perché Harry ha deciso di smetterla con l’amore e le stelle («vi prego, abbattetemi», avrebbe lamentato Hank Chinaski). L’esordio soft rock colmo di riferimenti ai Queen e a Bowie del suo primo singolo, la ballad “Sign of the Times”, gli estasiati apprezzamenti della critica musicale che lo ha paragonato a divinità della musica inglese come Mick Jagger: l’ex membro di una delle boy band più popolari del decennio ha iniziato a piacere (quasi) a tutti. Oltre le 55mila directioner che erano accorse a San Siro nel 2014 per la prima data italiana del Where We Are Tour degli One Direction. Oltre i loro genitori costretti giocoforza ad aspettarle in auto in via Osoppo.

A distanza di quasi due anni dall’uscita del primo album solista (intitolato semplicemente Harry Styles), quando il nuovo singolo “Lights Up” ha accumulato in meno di due ore mezzo milione di visualizzazioni, conquistato il primo posto della classifica video iTunes diventando inoltre trend topic su Twitter, è parso nuovamente necessario chiedersi come mai Harry sia l’unico del gruppo ad avercela fatta veramente. Come sottolinea il Guardian infatti, nelle ultime settimane tutti gli ex membri degli One Direction hanno pubblicato i loro nuovi singoli, eppure di questi solo “Lights Up” ha raggiunto la Top 30 nel Regno Unito (classificandosi al terzo posto). Con un’accoglienza tiepida, “Nice to Meet Ya” ha mostrato come Niall Horan fosse prevalentemente un piacione, e poco di più; “Stack It Up” di Liam Payne (per distinguerli: era quello che faceva ballare tutti) si è fermata all’84esimo posto, mentre “Kill My Mind” di Louis Tomlinson non è riuscita neanche a classificarsi (per distinguerli: era quello che scordavamo facesse parte degli One Direction). Zayn invece, il cui secondo album da 27 tracce, Icarus Falls, si era posizionato al n. 77 tra quelli più ascoltati nel dicembre del 2018, sembra essere per il momento sparito dai radar dopo aver brillato per un po’ della luce riflessa di Gigi Hadid; ma il suo fascino da anglo-pakistano in crisi depressiva ha fatto in modo che gliele si abbonassero tutte. E quindi va bene così.

La cover del nuovo album, Fine Line, in cui Harry Styles, testimonial della campagna Gucci Men’s Tailoring, indossa un completo di Alessandro Michele

Nella serata di mercoledì 13 novembre, Harry ha annunciato tramite un post su Twitter che si esibirà dal vivo in Italia nella primavera del 2020, il 15 maggio a Torino e il 16 a Bologna, in occasione del nuovo LoveOnTour. Per qualche ora, tra Instagram e Twitter, non si è praticamente parlato d’altro. Perché Harry è quello lì, uno nessuno e centomila persone tutte insieme. Il sedicenne che si è trasformato in un animale da palcoscenico esordendo a X Factor UK nel 2010; l’attore rivelazione di Dunkirk di Christopher Nolan; il ragazzo dagli occhi celesti e circa 54 tatuaggi che ha avuto relazioni con ragazze bellissime come Cara Delevingne, Kendall Jenner, Georgia Fowler e Nadine Leopod e non le ha mai nominate ai tabloid britannici; che ha alimentato il suo fascino impegnandosi in una serie di temi solitamente estranei ai teen idols inglesi, quali il movimento Black Lives Matter o i diritti LGBT. Non a caso, il nuovo brano è arrivato sul mercato nel mezzo del Coming Out Day, lo scorso 11 ottobre, trascinandosi dietro una domanda eloquente: «Sai chi sei? Brilla, vieni nella luce. Brilla, è così splendente a volte, che io non tornerò mai indietro».

Che avesse carisma era un fatto noto sin dal 2014, quando durante un’intervista insieme a Liam Payne, al conduttore che domandò «che cosa cercate in un appuntamento?», Payne rispose «che sia con una ragazza», mentre Harry aggiunse «per me non è così fondamentale». Contro ogni tipo di costrizione o generalizzazione, ha sempre cercato di evitare un’immagine che fosse troppo machista o mascolina, come all’epoca fece David Bowie, esibendo ai suoi concerti bandiere arcobaleno e cartelli che recitavano “Make America Gay Again”. «Harry desidera che le persone si sentano a loro agio essendo chiunque vogliano essere», scrive Rob Sheffield nell’intervista su Rolling Stone, per la quale il cantante lo ha portato in giro tra le strade del sud della California sulla sua Jaguar degli anni Settanta, intonando “Old Town Road” e proponendo «Zuppe, Sesso e Saluti al Sole», come titolo dell’articolo. «Ha deciso di esagerare quell’atteggiamento da rockstar stravagante ma senza mai apparire artificiale e, anzi, mantenendo le buone maniere e tutto il suo entusiasmo infantile. Impegnandosi in qualcosa che fosse più della musica».

Harry Styles al Met Gala per la mostra Camp: Notes on Fashion, il 6 maggio 2019 a New York (foto di Dimitrios Kambouris/Getty Images for The Met Museum/Vogue)

E se il messaggio deve passare da quella tuta nera Gucci ornata di pizzi indossata durante il Met Gala 2019, o dalle nuove sonorità di “Lights Up” non importa. L’importante è che passi. «Sono consapevole che come maschio bianco non attraverso le stesse difficoltà di molte persone che assistono ai miei concerti», rivela a Sheffield. «Non posso affermare di sapere cosa si provi, perché non lo so. Sto solo cercando di far sentire le persone incluse, considerate».

È il messaggio, l’impegno costante che fa sembrare la sua apparente dissolutezza da rockstar come qualcosa di più, più dei funghetti e delle ore spese sdraiato sul prato ad ascoltare “Ram” di Paul McCartney. Il suo ultimo compleanno lo ha passato in un bar di Tokyo a leggere Norwegian Wood di Haruki Murakami mentre a Los Angeles ha partecipato al corso di meditazione trascendentale tenuto da David Lynch. Perché Harry è proprio quello lì. «In un mondo in cui la fama costringe a ritmi forsennati, fa quasi impressione quanto sia a suo agio nel cambiare veste rimanendo sempre lo stesso in qualsiasi contesto», continua Sheffield, che sia un concerto, un tappeto rosso, o il nuovo promo del Saturday Night Live in cui si crogiola nelle foglie secche come un bambino. Camaleontico e, come scriveva ancora Bukowski, «spiritato, fottuto, con l’anima in fiamme».

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