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La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.
I fratelli Gallagher si sono esibiti insieme per la prima volta dopo 16 anni In un circolo operaio a Londra.

Da dove arriva il termine hangover?

23 Marzo 2018

Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito alla diffusione della parola “hangover”, un termine che usiamo per indicare i postumi della sbornia e, più in generale, quell’intensa e persistente sensazione di malessere che segue una nottata a base di alcolici e droghe varie. Quando diciamo «sono in hangover» intendiamo dire che abbiamo un aspetto orribile, nausea, mal di testa, debolezza, sonno e confusione mentale. Ma proviamo a soffermarci un attimo sulla parola in sé: “hangover”. Esattamente, da dove arriva?

Ne ha parlato Earthly Mission: si chiamava così anche uno strano servizio offerto ai cittadini nelle più importanti metropoli dell’Ottocento. Era una stanza non riscaldata lungo la quale venivano tese delle corde, che restavano sospese a mezz’aria. Su queste funi ben tirate gli avventori potevano appoggiarsi come preferivano e trascorrere così la nottata, al modico prezzo di soli 2 centesimi. Unica controindicazione: poteva succedere, la mattina, di trovare qualcuno morto congelato. Ma le corde erano comunque ritenute più sicure rispetto al pavimento o alla strada.

Le principali fonti in cui si trova traccia di questi strani luoghi, chiamati appunto “Hangover”, sono entrambe letterarie: La pelle di zigrino di Honoré de Balzac, pubblicato nel 1831, e il primo libro di George Orwell, Senza un soldo a Parigi e Londra, uscito più di cento anni dopo, nel 1933. Anche se, come si dice qui, la derivazione del termine non è esattamente quella, la connessione tra gli Hangover e il modo in cui intendiamo la parola oggi ha molto senso: immaginate come si sentivano i clienti quando si risvegliavano la mattina.

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