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20:15 sabato 3 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Han Kang ha deciso di non festeggiare il Nobel a causa delle guerre in Ucraina e Palestina

16 Ottobre 2024

L’unica persona a non aver detto niente di niente sul premio Nobel per la letteratura vinto da Han Kang è stata Han Kang. Venerdì era stato suo padre, lo scrittore Han Seung-wo, a spiegare che il silenzio della figlia era una questione politica: «Mi ha detto che con una guerra in corso tra Russia e Ucraina e un’altra tra Israele e Palestina, con il conteggio dei morti che prosegue giorno dopo giorno, pensa che non sia il caso di tenere una conferenza stampa per festeggiare. Mi ha detto di chiedervi di essere comprensivi e di accettare la sua scelta».

Non solo Kang non ha tenuto la conferenza stampa di rito che ci si aspetta da tutti i vincitori del premio Nobel, ma non ha fatto nessuna dichiarazione pubblica di nessun tipo. Il suo silenzio è diventato un fatto di cronaca in Corea del Sud, dove ovviamente Kang è la persona più chiacchierata in questi giorni: nessuna scrittrice e nessuno scrittore sudcoreano aveva mai vinto il premio prima di lei, in tutte le librerie del Paese c’è la fila per acquistare i suoi libri, le scorte stanno finendo velocissimamente e si fa fatica anche a trovarne copie online perché il traffico verso i venditori online sta facendo crashare parecchi siti. Di tutto questo, Han Kang non ha detto nulla e probabilmente non dirà nulla per un pezzo.

Chi conosce l’opera di Kang sa che uno dei temi trattati in essa è la violenza che lo Stato esercita sull’individuo (c’è un bel pezzo di New Republic che approfondisce questo aspetto), e pochi momenti nella storia recente dell’umanità ci hanno ricordato quanto brutale e gratuita questa violenza possa essere.

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