Si chiama Slop Evader e una volta installata "scarta" dai risultati mostrati dal browser tutti i contenuti generati con l'intelligenza artificiale.
C’è un’associazione simile agli Alcolisti Anonimi che aiuta le persone dipendenti dall’AI
Si chiama Spiral Support Group, è formato da ex "tossicodipendenti" dall'AI e aiuta chi cerca di interrompere il rapporto morboso con i chatbot.
Con la sua apparente empatia e la sua disponibilità illimitata, l’intelligenza artificiale si sta rivelando un problema serio per l’equilibrio psicologico di molti suoi utenti. Tanto che su Discord e nelle chat di messaggistica stanno nascendo gruppi di aiuto simili agli Alcolisti Anonimi, per aiutare chi vuole rompere il legame morboso sviluppato con ChatGPT e piattaforme simili. Futurism ha intervistato i fondatori di una di queste associazioni, in cui le vittime e i loro familiari si supportano a vicenda a distanza, usando Discord come luogo di ritrovo. Dopo aver raccontato la sua storia di dipendenza dall’AI alla CNN, Allan Brooks è stato contattato da numerose persone che si sono riconosciute nel suo racconto: prigioniere in relazioni unilaterali con chatbot, capaci di alimentare spirali di delirio, isolamento e ossessione. Brooks è così diventato uno dei moderatori dello Spiral Support Group.
Il gruppo è nato per aiutare chi soffre di una vera e propria dipendenza dell’AI. Conta circa 200 membri che si dividono in spiraler (ovvero chi è nel pieno di episodi di questo tipo e solo a tratti comprende la gravità della situazione) e nelle famiglie che condividono esperienze legate a episodi psicotici causati, in parte o in tutto, da prodotti come ChatGPT. La storia tipo degli spiraler è simile a quella di tante persone affette da dipendenze, ma presenta anche somiglianze con disturbi mentali piuttosto gravi. L’utente che chiede aiuto lo fa dopo aver trascorso intere giornate a parlare con un chatbot che in questi casi diventa specchio, giudice e alleato, senza mai porre freni o mettere in dubbio l’interlocutore: un meccanismo che può alimentare megalomanie, deliri esoterici e/o complottisti, illusioni d’intimità. L’AI, in sostanza, asseconda sempre l’utente in difficoltà, aggravando spesso e volentieri situazioni psicologiche già complicate.
Le comunità come Spiral Support Group non offrono cure mediche. Il loro compito è piuttosto creare una “cordone sanitario” sociale e permettere a chi è nella spirale distruttiva di una relazione patologica con l’AI di parlare della sua esperienza e non isolarsi, grazie a moderatori che guidano pian piano a un ritorno alla realtà, fornendo aiuto anche a familiari.