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Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.

Grimes e la musica dell’apocalisse

In molti la conoscono come "la futura madre del figlio di Elon Musk", ma la trentunenne canadese ha appena pubblicato la colonna sonora perfetta per i tempi che stiamo vivendo.

25 Febbraio 2020

Nata nel 1988, Claire Boucher sembra provenire da un altro pianeta e invece, molto probabilmente, è cresciuta in una bella casa di Vancouver. È figlia di Sandy Garossino, una delle giornaliste canadesi più apprezzate e conosciute, e di un banchiere specializzato nel settore commerciale della biotecnologia. Uno dei suoi fratelli, Mac Boucher, ha diretto molti dei suoi video. Sotto al tutorial girato per Vogue in cui condivide la sua Pregnancy Skincare & Psychedelic Makeup Routine – assurdo sia per il trucco che propone, un groviglio di linee rosse e nere sulla fronte, sia per le sue unghie finte lunghissime e super appuntite, tanto che viene da seguire ogni suo gesto col terrore che si infilzi un occhio per sbaglio da un momento all’altro – i commenti sono increduli, sconvolti. No, la ragazza col naso a patata arrossato che ripete “like” ogni tre parole, usando il termine come intercalare come se fosse una tredicenne nervosa e iperattiva, non può avere 31 anni. Ancora più incredibile, per via del suo aspetto alieno e sovrannaturale, pensare che dentro di lei stia crescendo un essere umano. Se poi l’essere umano è anche figlio di Elon Musk, tutto appare ancora più strano e, proprio per questo, così perfetto da sembrare artificiale, la trovata geniale di una talentuosa autrice di fan-fiction.

Il primo avvistamento della coppia aliena risale al Met Gala del 7 maggio 2018. Secondo la leggenda, galeotta fu una battuta molto nerd di Musk su Twitter, a proposito dell’utopia apocalittica del basilisco di Roko, una teoria che fa riferimento all’ipotesi di una futura dominazione del mondo da parte delle intelligenze artificiali, argomento molto vicino all’immaginario futuristico di Grimes, che anche nel suo nuovo, attesissimo disco, Miss Anthropocene, uscito il 21 febbraio, parla di cambiamento climatico, fine del mondo, potere, violenza e del tormentato rapporto tra natura e cultura, corpo e mente, passato e futuro. Nel famoso tweet, Musk faceva ironia sulla parola “Roko”, scambiandola con “Rococò” (il complesso stile tardo barocco del 1700): Grimes lo aveva anticipato di circa 3 anni nel bellissimo video di “Flesh without blood”, in cui si aggirava felice con un coltello infilzato nello stomaco, riempiendo di sangue un pomposo abito alla Fragonard. Da fenomeno elitario – quando, ormai diversi anni fa, le sue canzoni oltre che nei vari festival musicali in giro per il mondo risuonavano durante le sfilate – alla ragazza stramba nota come la “madre del figlio di Elon Musk”, il passo è stato breve: è bastato presentarsi tenendo per mano l’eccentrico imprenditore, controverso e stralunato almeno quanto lei. Che storia d’amore meravigliosa, la loro: due persone che non si conoscono sviluppano ognuno la propria passione, individualmente, poi si incontrano e scoprono di aver dato forma negli anni a un immaginario comune, fatto di viaggi su Marte, turbini sonori che si innalzano verso lo spazio come razzi, un’estetica metallica, scintillante, come gli ultimi modelli di Tesla o lo Suminagashi dress di Iris van Herpen che Grimes indossa nel video di “Violence“, uno dei singoli di Miss Anthropocene, uscito insieme a una valanga di articoli, commenti e interviste.

«Grimes ha cercato di creare una colonna sonora per la fine del mondo. Il risultato è sorprendentemente timido», commenta Time, e mentre Npr lo definisce un album pop «criptico e viscerale», mentre Crack Magazine le dedica una cover story corredata di immagini fantasy realizzate dall’artista 3D Metapoint.xyz, che accostano glitter, nuvole rosa, cristalli, orecchie da elfo e ali da fata. The Face, invece, la veste Balenciaga e ne reinventa l’aspetto – conservando inalterati soltanto i tatuaggi – attraverso il suo avatar WarNymph. È significativo che una personalità poderosa – soprattutto musicalmente – come Grimes, un’artista che da anni propone un esempio di femminilità tutto suo, una sorta di elaborazione fatata dello stile techno-raver, sfornando dischi sensuali e vorticosi che già a partire da Geidi Primes e Halfaxa (2010), per poi continuare con Vision (2012) e Art Angels (2015), mescolavano l’elettronica alla musica medievale e all’industrial – abbia attirato l’attenzione del pubblico mainstream solo grazie alla sua relazione con un uomo famoso e potente. In questi giorni sul suo profilo Instagram – più di 1 milione di follower – posta le foto della sua faccia sui maxi schermi dei grattacieli di New York: Youtube sta sponsorizzando il suo disco. Sarebbe diventata così famosa anche senza la pubblicità garantita dalla relazione con Elon Musk? Chissà. Sicuramente l’avrebbe meritato.

Il titolo dell’album scritto e prodotto da Grimes, Miss Anthropocene, è un gioco di parole col termine “misantropia” e “antropocene”: la protagonista è una dea malevola che incarna il cambiamento climatico. È un disco nichilista, che trasforma in poesia la nostra dipendenza dalla tecnologia, il suicidio ecologico, la crisi degli oppiacei (uno dei brani più dolci e disperati, “Delete Forever“, si ispira a Lil Peep, il giovane trapper morto di overdose nel 2017 a causa di un mix letale di cocaina, Ossicodone, Tramadolo e altri farmaci) rendendo il clima tragico in cui siamo immersi esteticamente appagante, ballabile, e quindi ancora più inquietante. La colonna sonora perfetta per i tempi che stiamo vivendo.

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