Bullettin ↓
08:09 domenica 22 giugno 2025
Sia Israele che l’Iran hanno già messo al sicuro il loro patrimonio artistico Il problema è quella parte del patrimonio dei due Paesi che non può essere spostata. Solo in Iran ci sono 28 siti Unesco impossibili da proteggere.
Le notifiche del telefono fanno male e adesso c’è anche una ricerca che lo dimostra Si chiama alert fatigue e tante persone hanno già deciso come affrontarla: disattivando tutte le notifiche, sempre.
Il sindaco di Budapest ha detto che il Pride in città si farà nonostante il divieto di Orbán «Il Municipio di Budapest organizzerà il Budapest Pride il 28 giugno come evento cittadino. Punto», le sue parole.
Francis Kaufmann/Rexal Ford ha ricevuto quasi un milione di euro dal Ministero della Cultura per girare un film che non ha mai girato Lo ha rivelato un'inchiesta di Open: l'uomo è riuscito ad accedere ai fondi del tax credit, senza mai girare nemmeno una scena.
Skims sta inviando soldi via PayPal a centinaia di clienti senza dare alcuna spiegazione Tutto è cominciato con un tiktok, a cui ne sono seguiti decine e decine. Adesso, gli investigatori di internet stanno cercando di svelare il mistero.
La storia della chiusura del Museo del Fumetto di Milano non è andata proprio come si era inizialmente raccontato Un articolo di Artribune ha svelato che nella chiusura c'entrano soprattutto mancati pagamenti e gestione inefficace, non la cattiveria del Comune.
David Fincher vuole salvare Mindhunter trasformandola in una trilogia di film Lo ha rivelato l'attore Holt McCallany, uno dei due protagonisti della serie. A suo dire, ci sarebbero degli sceneggiatori già al lavoro.
Una delle analisi più sensate della guerra tra Israele e Iran l’ha fatta Jafar Panahi su Instagram Il regista ha postato un lungo messaggio, in cui condanna sia il governo israeliano che il regime iraniano.

Mentre tutti discutono di settimana lavorativa di quattro giorni, in Grecia hanno approvato quella da sei

26 Giugno 2024

Dal 2020 in poi, dal primo lockdown a oggi, c’è un tema che abbiamo discusso più di qualunque altro: il lavoro. I luoghi del lavoro (è incredibile pensare che per un periodo nemmeno così breve ci eravamo convinti che nel futuro avremmo lavorato tutti dalla casa al mare) e soprattutto i suoi tempi: il vecchio slogan “lavorare meno, lavorare tutti” è stato accorciato in “lavorare meno” e basta – l’obiettivo della piena occupazione è ormai un reperto custodito nel museo del Novecento – al centro del dibattito abbiamo messo la settimana lavorativa da quattro giorni e la giornata lavorativa di sei ore. Dibattito che però non è arrivato in Grecia, a giudicare dalla decisione del governo Mitsotakis di introdurre la settimana lavorativa lunga: sei giorni invece di cinque, a partire dall’1 luglio.

La legge è stata approvata nello settembre dello scorso anno, intervento legislativo, a dire del governo, resosi necessario per risolvere i problemi di produttività del Paese e porre rimedio alla ormai cronica scarsità di manodopera di cui soffrono diversi settori dell’economia greca. Secondo il governo, questa legge contribuirà a diminuire il lavoro nero, fornirà ai lavoratori impieghi più flessibili e – ovviamente, ma quale governo dice diversamente di una sua legge – creerà posti di lavoro. C’è da dire che la settimana lavorativa di sei giorni è, per il momento, una scelta che spetta al lavoratore: chi deciderà di lavorare un giorno in più riceverà il 40 per cento in più dello stipendio in busta paga.

Ovviamente, le polemiche non sono mancate. I sindacati hanno sottolineato come, dato lo scarsissimo numero di controlli effettuati dagli ispettori del lavoro, in Grecia la settimana lavorativa di sei giorni sia già un dato di fatto: le persone lavorano già più di quanto dovrebbero e questo, sempre secondi i sindacati, è un problema da risolvere e non una pratica da incoraggiare o normalizzare con una legge. In effetti, le statistiche dicono che i lavoratori greci sono già quelli che lavorano più ore alla settimana: 41 in media, più di tutti i colleghi nel resto dell’Unione europea. Adesso avranno la possibilità di aumentare ancora la distanza che già li separa da tutti gli altri.

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