I quotidiani dicono che il regista a cui il presunto assassino di Villa Doria Pamphilj ha rubato l'identità esiste, ma basta fare una rapida ricerca online per verificare che le prove della sua esistenza sono davvero minime (e strane).
Il governo spagnolo ha deciso di incoraggiare qualunque tipo di corpo ad andare in spiaggia
Il Ministero delle pari opportunità spagnolo ha lanciato una campagna per incoraggiare le donne a mettersi il costume e andare in spiaggia senza preoccuparsi delle apparenze. «El verano también es nuestro» è lo slogan: l’estate è anche nostra, dicono le cinque donne ritratte nell’immagine realizzata per la campagna. La Ministra per i diritti sociali Ione Belarra, segretaria generale di Podemos, ha raccontato l’iniziativa ribadendo che «tutti i corpi sono corpi da spiaggia».
A curare la campagna è stato l’Instituto de las mujeres, la cui presidente Antonia Morilla ha detto che ancora oggi le aspettative estetiche spesso minano l’autostima e negano i diritti delle donne. È per questo che l’Instituto ha voluto approfittare dell’estate per lanciare il messaggio che tutti i corpi hanno valore. Un messaggio che nell’immagine scelta per la campagna si legge anche nelle etnie e nelle forme delle cinque donne protagoniste, una delle quali è ritratta in topless, visibile la cicatrice lasciata dalla mastectomia. «Questa sarà un’estate per tutti, senza stereotipi e violenze estetiche ai danni dei nostri corpi», recita la campagna.
Ovviamente, non sono mancate le polemiche. C’è stato chi ha commentato “El verano también es nuestro” dicendo che, per essere davvero inclusivi, nell’immagine dovrebbero comparire anche gli uomini. Cayo Lara Moya, il coordinatore federale di Izquierda Unida, ha detto che l’unico obiettivo che la campagna ha raggiunto è quello di creare un problema che non esiste. C’è stato anche chi si è arrabbiato con il Ministero perché non è compito dello Stato dire alle donne di andare in spiaggia, come, quando, perché, con quale costume e umore e atteggiamento. A quest’ultima critica ha risposto su Twitter la vice Ministra alle Pari opportunità Ángela Rodríguez Pam: «Certo che in spiaggia ci andiamo anche senza il consenso del Ministero – ha scritto – ma tutti noi sappiamo quali reazioni scatena nel prossimo l’esibizione di un corpo lontano dagli standard estetici che ci siamo imposti».

È una parola vecchia che però sta tornando attuale per descrivere la straniante sensazione che tutti proviamo ormai da un pezzo: quella di dover continuare a funzionare come individui mentre il sistema attorno a noi crolla, tra guerre e crisi economiche.