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Chi è Yoshihide Suga, il successore di Abe alla guida del Giappone

14 Settembre 2020

Dopo le dimissioni del primo ministro giapponese Shinzo Abe, il Liberal Democratic Party (LDP) ha scelto il suo nuovo leader. Si tratta di Yoshihide Suga, che ha ricoperto il ruolo di vice di Abe (più o meno assimilabile al nostro sottosegretario alla presidenza del Consiglio) per tutta la durata del suo mandato. Quella di Suga era la scelta che ci si aspettava dal governo: il politico 71enne, infatti, è uno stretto alleato dell’ex premier e molti analisti sono convinti che continuerà le sue politiche. Mercoledì ci sarà l’investitura ufficiale – è quasi certo che Suga sarà nominato primo ministro grazie alla maggioranza del suo partito – e da lì in poi dovrebbe rimanere in carica fino alle elezioni politiche del settembre 2021. Non è detto, però, che venga riconfermato dopo quel momento: il partito potrebbe infatti scegliere qualcuno di più appetibile a un elettorato più ampio.

Come racconta la Bbc, Suga è un veterano della politica ed è, soprattutto, qualcuno che può «continuare il governo di Abe senza Abe», ha spiegato Koichi Nakano, decano e professore di scienze politiche presso l’Università Sophia di Tokyo. Suga non è considerato un politico particolarmente energico o appassionato, ma ha «la reputazione di essere molto efficiente e pratico». È toccato a lui inaugurare la nuova era “Reiwa” dopo che nel 2019 l’imperatore Akihito aveva abdicato in favore del figlio Naruhito. Proprio per questa sua importante funzione in un momento così simbolico, è stato soprannominato “Uncle Reiwa”. Come sottolineato, il nuovo premier dovrebbe continuare sulla strada delle politiche inaugurate da Abe e perciò conosciute sotto il cappello di “Abenomics”, progettate per stimolare la terza economia più grande del mondo attraverso l’allentamento monetario, la spesa fiscale e le riforme strutturali. Anche il Giappone, comunque, è stato duramente colpito dall’emergenza Covid e l’economia ne ha immediatamente risentito. Abe si è dimesso ad agosto a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute – soffre da anni di colite ulcerosa – mettendo fine al suo mandato prima della sua estinzione naturale. È a oggi il primo ministro rimasto in carica più a lungo nella storia della politica giapponese, prima dal 2006 al 2007 e poi dal 2012 all’agosto 2020.

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