L'obiettivo è difenderli dalle minacce e dalle cause legali, soprattutto le band e i musicisti più giovani.
Anche in Giappone è cresciuto il consenso per l’estrema destra

Tre anni fa il partito Sanseito è riuscito per la prima volta ad aggiudicarsi un seggio al senato giapponese. Nella tornata elettorale appena conclusasi, ha conquistato ben quattordici seggi nella camera alta, dimostrando come anche nella politica giapponese il modello politico di Donald Trump faccia scuola. Il partito e il suo leader Sohei Kamiya infatti s’ispirano dichiaratamente alle posizioni nazionalistiche di Trump.
Molti elettori hanno scelto di sostenere Sanseito perché non gradiscono le posizioni dell’attuale premier Shigeru Ishiba, un conservatore dalla linea più morbida rispetto al compianto Shinzo Abe, uscito molto indebolito dalle elezioni. La posizione di Ishiba più aperta verso le donne e la comunità queer, la linea morbida che tiene nei rapporti diplomatici con la Cina, unite ai prezzi sempre più alti a causa della crisi economica e dai dazi di Trump hanno messo in difficoltà la maggioranza, aprendo la strada a un risultato sorprendente per Sanseito.
Nato durante la pandemia su YouTube, il partito guidato da Sohei Kamiya (un precedente allievo dello stesso Shinzo Abe con un passato nella Self Defence Force giapponese) ha raggiunto la popolarità sui social diffondendo allarmismo e sfiducia rispetto ai vaccini. Dopo essere entrato in parlamento, Sanseito si è posto come una voce “anti-globale”, mettendo in guardia l’elettorato rispetto a «invasione silenziosa degli stranieri» nel paese. Come ricorda Bbc, un elemento chiave della campagna elettorale di Sanseito è stato quello xenofobo, facendo leva sulle paure innescate dalla crescente presenza di stranieri nell’arcipelago nipponico.
Il numero di residenti in Giappone con passaporto straniero infatti è in continuo aumento. Pur costituendo appena il 3% della popolazione, per un Paese tradizionalmente isolato come il Giappone il numero record di migranti regolari, unito all’afflusso senza precedenti di turisti nell’ultimo biennio, ha causato molti malumori. Insicurezze e rigurgiti xenofobi sono stati cavalcati da Sohei Kamiya con dichiarazioni incendiarie ispirate a quelle del suo modello Donald Trump, con toni finora inediti nel compassato mondo politico giapponese.

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