Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Com’è il nuovo magazine di Frank Ocean

Da sabato è disponibile su iTunes Blonde, il secondo disco di Frank Ocean. Giovedì il cantante statunitense ha anche rilasciato Endless, un video di 45 minuti contenente oltre 15 pezzi originali; meno di 24 ore dopo Ocean ha poi annunciato il lancio di una nuova rivista per promuovere le sue ultime fatiche, Boys don’t cry.
Il nuovo magazine avrà un titolo che secondo le anticipazioni avrebbe dovuto essere quello del nuovo disco di Ocean. Boys don’t cry è stata presentata parallelamente a New York, Los Angeles, Chicago e Londra, all’interno di quattro negozi, transennati dalla polizia per l’occasione (tra questi c’era anche un comune alimentari di Manhattan).
L’album Blonde è stato reso disponibile in due versioni: una è quella diffusa su Apple Music, e l’altra quella abbinata al magazine, e i due adattamenti presentano inoltre differenti tracklist.
Boys don’t cry è stato realizzato grazie ai contribuiti di grandi nomi dell’arte e dello spettacolo: personaggi del calibro di Wolfgang Tillmans, Tyrone Lebon, Viviane Sassen, Tom Sachs, Lil B. Il magazine include interviste a Ocean e alla madre dell’artista Katonya Breaux, nonché una poesia su McDonald’s firmata da Kanye West (con cui Ocean aveva di recente collaborato per The Life of Pablo, l’ultimo album di Kanye). Numerosi sono anche gli inserti fotografici che animano le pagine del giornale: tra gli scatti presenti, una Bmw color oro in mezzo al deserto (accompagnata da una riflessione scritta da Ocean sul viaggio e sul suo amore per le macchine), la casa di Rick Rubin a Malibu, Ocean stesso in sella a un quad e fotogrammi del video di “Nikes”.
In testata: il cantante statunitense Franck Ocean (Karl Walter/Getty Images). Nel testo: il magazine Boys don’t cry (Anna Gaca/Spin – Frank Ocean/Tumblr).

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.