L'avvocata per i diritti umani Sari Bashi, israeliana di origine irachena, ci racconta il suo libro, che ripercorre la storia d’amore con il compagno, palestinese di Gaza, attraverso una raccolta di brani tratti dai diari di entrambi.
La reazione del regista di Flow è la cosa più bella delle nomination agli Oscar

Una domanda alla quale la maggior parte di noi non saprà mai come rispondere è: come reagirei se mi candidassero all’Oscar? Gints Zilbalodis, il regista di Flow, beato lui, oggi ha trovato la sua risposta a questa domanda. Il suo film ha ricevuto due candidature: una era ampiamente prevista, quella nella categoria Miglior film d’animazione; l’altra, invece, quella al Miglior film internazionale, ha sorpreso tutti. Zilbalodis ha trasmesso la sua live reaction su X, un video che di per sé meriterebbe un Oscar alla Miglior live reaction (chissà se un giorno questa categoria esisterà davvero). Camera fissa, inquadratura su Zilbalodis e il suo cane (che somiglia molto a uno di quelli che compaiono nel film), il regista seduto e teso, il cane disteso e sonnacchioso, entrambi sul letto. L’ambiente sembra essere la camera da letto del regista (o del cane, vai a sapere).
Zilbalodis sgranocchia una mela, quando Flow viene candidato la prima volta abbraccia, scuote leggermente, accarezza il capo del cane. Non dice una parola. Quando Flow viene nominato la seconda volta si volta verso il cane, gli avvicina una pallina ma quest’ultimo è troppo impegnato a dormire, quindi Zilbalodis rinuncia e si sdraia sull’animale, poggiando la testa sulla sua pancia. Il cane non fa una piega, nemmeno quando il padrone lo accarezza forte, neanche quando gli offre un morso della sua mela. Si muove solo quando Zilbalodis si alza dal letto ed esce dall’inquadratura e resta lì in attesa, il cane, di capire che fare. In sottofondo, le nomination agli Oscar continuano.
Flow director and dog react to Oscar nominations. pic.twitter.com/ovwac6V7zU
— Gints Zilbalodis (@gintszilbalodis) January 23, 2025

Come si costruisce un ecosistema editoriale che sfida le convenzioni e racconta la contemporaneità? Ne parlano Valentina Ardia, editor in chief, e Cristiano de Majo, direttore esecutivo, domenica 14 settembre, ore 12.

Nei suoi libri si oppone a quell'idea di letteratura giapponese “stramba e misteriosa” che tanto successo ha riscosso negli anni. Di questo e di povertà, di stranezze, di suo marito e di litigi con Murakami Haruki abbiamo parlato con lei, durante il Festivaletteratura di Mantova.