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L’episodio di Stranger Things in cui Will fa coming out è diventato quello peggio recensito di tutta la serie E da solo ha abbassato la valutazione di tutta la quinta stagione, nettamente la meno apprezzata dal pubblico, almeno fino a questo punto.
Il progetto europeo di rilanciare i treni notturni sta andando malissimo Uno dei capisaldi del Green Deal europeo sulla mobilità, la rinascita dei treni notturni, si è arenato tra burocrazia infinita e alti costi.
Un’azienda in Svezia dà ai suoi lavoratori un bonus in busta paga da spendere in attività con gli amici per combattere la solitudine Il progetto, che per ora è solo un'iniziativa privata, prevede un’ora al mese di ferie e un bonus di 100 euro per incentivare la socialità.
Diverse celebrity hanno cancellato i loro tributi a Brigitte Bardot dopo aver scoperto che era di estrema destra Chapell Roan e altre star hanno omaggiato Bardot sui social per poi ritirare tutto una volta scoperte le sue idee su immigrazione, omosessuali e femminismo.
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C’è un’associazione simile agli Alcolisti Anonimi che aiuta le persone dipendenti dall’AI Si chiama Spiral Support Group, è formato da ex "tossicodipendenti" dall'AI e aiuta chi cerca di interrompere il rapporto morboso con i chatbot.
I massoni hanno fatto causa alla polizia inglese per una regola che impone ai poliziotti di rivelare se sono massoni Il nuovo regolamento impone agli agenti di rivelare legami con organizzazioni gerarchiche, in nome della trasparenza e dell’imparzialità.

Il gruppo più strano che si esibirà all’Eurovision

Sono islandesi, sadomasochisti e vogliono rovesciare il capitalismo.

13 Maggio 2019

Oggi a Tel Aviv inizia l’Eurovision Song Contest 2019. Il motto di questa edizione del Festival, che si chiuderà sabato 19 maggio con l’esibizione di Madonna, è “Osa sognare”. I Paesi in gara sono 41 e altrettanti saranno i cantanti, che stasera sfileranno sull’Orange Carpet di piazza Habima. Il nostro Mahmood si esibirà sul palco dell’Expo verso la fine: è il 38esimo. Porterà “Soldi”, la canzone con cui ha vinto Sanremo. Come scrivevamo qui, sono ormai diversi anni che Tel Aviv si è trasformata in una meta turistica cool e raffinata (gli arrivi turistici in Israele sono aumentati di quasi il 40 per cento tra il 2016 e il 2018, toccando un record di quattro milioni di presenze). Nonostante la città mostri sempre più dimestichezza con i turisti, in questi giorni il clima sarà abbastanza teso: nell’area del festival sono stati schierati circa 20mila agenti con il compito di assicurare che tutto si svolga normalmente e che non si verifichino episodi di violenza.

L’Eurovision è famoso per essere un festival musicale estremamente leggero, caratterizzato da un clima spensierato, che privilegia le canzoni ballabili e povere di contenuto, ma quest’anno, sul palco, un po’ di turbamento ci sarà. A portare sangue e frustate direttamente dall’Islanda saranno gli Hatari, che proporranno un singolo dal rassicurante titolo “Hatrið mun sigra”, ovvero: “L’odio prevarrà”. Hatari, del resto, significa “haters”, odiatori. Per capire perché questi pallidi ventenni destano tanto interesse, basta guardare di sfuggita una loro foto o il video della loro canzone: sangue, cinghie, lacci, borchie, maschere, pelle e black sclera (le lenti a contatto che rendono gli occhi completamente neri che piacciono tanto anche a Billie Eilish).

L’estetica Bdsm non è certo l’unica caratteristica interessante della band. Come rivela Rob Holley, che li ha intervistati per l’Independent e come spiega Oliver Holmes, che ha parlato con loro sul Guardian (qui invece trovate riassunte “10 cose da sapere sugli Hatari”) – i componenti della band adorano giocare con le contraddizioni. Qualche esempio: hanno spesso criticato l’Eurovision accusandolo di whitewash e propaganda – è «costruito su una bugia» – eppure hanno accettato immediatamente di rappresentare il loro Paese in questa edizione. Sul palco e nei loro video, propongono uno scenario distopico di ispirazione fascista, con frustate, schiavi, torture e macchie di sangue, scenari erotico-violenti e paesaggi islandesi. Dal vivo, assicura Holmes, sono dolci, gentili e soprattutto molto divertenti.

L’idea del gruppo è nata nel 2015, durante una passeggiata notturna a Reykjavík, mentre i due cugini di 21 anni, Klemens e Matthías (il terzo, quello con la maschera, è Einar Hrafn Stefánsson, il batterista) «contemplavano l’ascesa del populismo in Europa». “Hatrið mun sigra” sviluppa questa visione, immaginando per l’umanità un futuro oscuro: «Prima di procedere con le frustate, ci hanno parlato di consenso e di fiducia», spiega Matthías, ora 25enne. La comunità Bdsm islandese ha accolto gli Hatari con grande entusiasmo: invece di accusarli di appropriazionismo, come ci si aspetterebbe di questi tempi, il presidente della società nazionale Bdsm ha voluto fare un cameo in un loro video.

Certo, è molto difficile non tifare per loro, mentre cantano «L’odio avrà la meglio / l’Europa andrà in frantumi / una rete di bugie si alzerà dalle ceneri». I tre ragazzi sono riusciti a introdursi in un  festival che si è sempre mantenuto apolitico: con il loro humor nero mettono a dura prova anche i fan del bravissimo Mamhood. Hanno dichiarato che se vinceranno si sentiranno autorizzati ad assumere il controllo di Israele per creare la prima “enclave liberale Bdsm”. Intenzione dietro cui si cela anche una critica alla politica israeliana: lo dimostra anche la risposta di Tryggvi Haraldsson alla solita domanda sui progetti futuri. Con il tono monotono e distaccato che a quanto pare lo contraddistingue, Haraldsson ha dichiarato che il prossimo obiettivo della band sarà quello di suonare «in Paesi in cui non è in atto un’occupazione illegale».

Il loro obiettivo principale, dicono, è «il rovesciamento del capitalismo». Nel frattempo hanno creato una società con cui vendono il loro merchandise e, soprattutto Soda Dream, la loro acqua minerale, che pubblicizzano in qualsiasi occasione, assicurando che si tratta dell’acqua più pura esistente sulla Terra. Sul loro sito è possibile comprare il busto di Klemens (o di Matthías se preferite). Sotto il busto si legge: «Esclusiva statua del busto di Klemens in grandezza naturale. Scolpita a mano in roccia lavica  dal famoso artista di Barcellona GBB. Investi in un’opera d’arte garantita che aumenterà di valore sul mercato dell’arte globale iper-capitalista. Si prega di notare che la statua pesa 60 chilogrammi, si applicheranno ulteriori spese di spedizione». Costa 50mila euro. «Smantellare il capitalismo è un affare costoso», Matthías Tryggvi Haraldsson lo ripete spesso.

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