Il Presidente della Regione Veneto ha bruciato Netflix sul tempo con un post su Instagram, confermando che “Emily in Venice” verrà girato ad agosto in Laguna.
Emily in Paris potrebbe aver comprato la sua nomination ai Golden Globes
I Golden Globes si terranno il prossimo 28 febbraio e a questo punto le polemiche non si contano più. Dopo l’uscita delle nomination, che avevano fatto discutere per l’esclusione di I May Destroy You di Michaela Coel tra le serie dell’anno e quella di Minari nella categoria Miglior Film, si ritorna a parlare di Emily in Paris, che è stata invece inaspettatamente nominata tra le migliori serie del 2020. L’ironia sui social si era sprecata (una comica aveva anche scritto un tweet virale spacciandosi per un’autrice della serie e dichiarando che «Emily in Paris l’abbiamo scritta per scherzo»), ma ora un’indagine del Los Angeles Times sull’Hollywood Foreign Press Association (HFPA) insinua nuovi dubbi sulla candidatura.
L’HFPA è un gruppo di 87 giornalisti internazionali che è responsabile delle nomination e, secondo quanto riporta il quotidiano, nel 2019 più di 30 suoi membri sono stati ospiti in Francia sul set di Emily in Paris, a spese di Paramount Network che produce lo show. Hanno alloggiato al Peninsula Paris Hotel, «un cinque stelle dove le camere partono da 1400 dollari a notte», hanno partecipato a una conferenza stampa e hanno pranzato al Musée des Arts Forains, un «museo privato con giostre risalenti al 1950». Insomma, un viaggio stampa di tutto rispetto. L’aneddoto fomenta i dubbi sulla neutralità dell’HFPA, poiché secondo il LA Times «c’è una percezione diffusa che i membri possano ancora essere influenzati con delle attenzioni speciali e l’accesso a star di serie A con cui possono fare dei selfie da postare su Instagram».