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17:35 mercoledì 5 novembre 2025
Il nuovo album di Rosalía non è ancora uscito ma le recensioni dicono che è già un classico Anticipato dal singolo e dal video di "Berghain", Lux uscirà il 7 novembre. Per la critica è il disco che trasforma Rosalia da popstar in artista d’avanguardia.
La nuova serie di Ryan Murphy con Kim Kardashian che fa l’avvocata è stata demolita da tutta la critica All’s Fair centra lo 0 per cento su Rotten Tomatoes, in tutte le recensioni si usano parole come terribile e catastrofe.
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare i suoi film per addestrare Sora 2 a crearne delle brutte copie Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
Nel suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, il neosindaco di New York Zohran Mamdani ha sfidato Donald Trump Nelle prime dichiarazioni pubbliche e social, il neosindaco ha anche ribadito la promessa di ridisegnare NY a misura di migranti e lavoratori.
Ogni volta che va a New York, Karl Ove Knausgård ha un carissimo amico che gli fa da cicerone: Jeremy Strong E viceversa: tutte le volte che l'attore si trova a passare da Copenaghen, passa la serata assieme allo scrittore.
È uscito il trailer di Blossoms Shanghai, la prima serie tv di Wong Kar-wai che arriva dopo dodici anni di silenzio del regista Negli Usa la serie uscirà il 24 novembre su Criterion Channel, in Italia sappiamo che verrà distribuita su Mubi ma una data ufficiale ancora non c'è.
È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.

Nel 2036 si potrà votare direttamente su Google?

18 Febbraio 2016

Google ha brevettato l’idea di votare direttamente da Google. Secondo alcuni questo significa che le elezioni presidenziali americane del 2036 potrebbero svolgersi direttamente sul motore di ricerca.

L’ufficio brevetti degli Stati Uniti, infatti, ha approvato lo scorso 16 febbraio una richiesta presentata dal colosso di Mountain View per registrare il brevetto “Social voting-based campaigns in search”. L’idea è, appunto, permettere di votare direttamente un dato candidato a partire da una ricerca su Google. Il documento di brevetto può essere consultato a questo indirizzo. Nella spiegazione del suddetto si legge che il sistema si potrebbe applicare, per esempio, a un ipotetico show di talent musicale, sul genere X-Factor: la domanda messa a punto dalla squadra di Google porta ad esempio uno show immaginario intitolato Top American Singer: gli utenti potrebbero cercare su Google i nomi dei quattro finalisti e votare direttamente dal motore di ricerca.

Insomma, di elezioni politiche non si parla. Tuttavia Mike Murphy, reporter di Quartz specializzato in tecnologia, sostiene che questo sistema potrebbe essere utilizzato a fini elettorali in tempi non poi così lontani: «Il brevetto di Google è stato concepito per eventi poco importanti, non per le elezioni nazionali. Tuttavia apre la porta ad altre opzioni», scrive in un articolo intitolato “Google wants to run elections on its website”.

In effetti tra gli esempi nel testo del brevetto, oltre a quello del talent musicale, si legge anche di «sondaggi, elezioni, e altro». Murphy ipotizza, tra il serio e il faceto, delle elezioni del 2036 in cui sarà possibile votare direttamente da Google. «Per fortuna siamo ancora a quelle del 2016», commenta.

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