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La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è assediata non solo dai turisti, ma anche dalle truppe NATO L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
D’ora in poi su Letterboxd i film si possono anche noleggiare I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: chicche del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.
Secondo una ricerca, nel 2025 abbiamo passato online più tempo che durante i lockdown Oramai i "vizi" presi durante la pandemia sono diventati abitudini: ogni giorno passiamo online tra le quattro e le sei ore.
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
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Qual è il tuo posto nel mondo?

Nel nuovo numero di Rivista Studio, appena arrivato in edicola, raccontiamo il New World Border che negli ultimi anni ha cambiato, e cambierà, le nostre vite: confini nuovi da conoscere e superare, dall'infinitamente piccolo di un quartiere all'immensità dello spazio aperto.

di Studio
19 Giugno 2023

“Quanto è piccolo il mondo”, è una frase che abbiamo detto e sentito mille volte, quando abbiamo incontrato persone che non ci aspettavamo di vedere in un determinato posto. Ma a parte il modo di dire, il mondo è stato veramente piccolo per un po’. Approssimativamente dal crollo del Muro di Berlino all’Undici settembre. Quella è stata un’epoca in cui, almeno dal nostro punto di vista di occidentali, i confini e le barriere degli Stati nazione, e dei relativi blocchi, sono diventate permeabili sia da un punto di vista fisico che da quello ideale. Abbiamo sperimentato un mondo che si rimpiccioliva perché potevamo raggiungere posti che sembravano lontanissimi, i passaporti erano diventati meno necessari, i prezzi dei biglietti aerei si erano abbattuti e la globalizzazione economica aveva portato nei nostri armadi e nelle nostre cucine prodotti che fino a quel momento avevamo potuto acquistare solo andando di persona nei Paesi produttori. Ma soprattutto si è affievolita la paura dell’altrove ed è quasi scomparsa la minaccia di un nemico. Da lì in poi ci siamo convinti che niente ci avrebbe fatto tornare indietro.

E invece ondate successive e di diversa natura, in un ventennio che va dal 2001 a oggi, ci hanno decisamente fatto tornare indietro. La minaccia del terrorismo islamico, le guerre in Iraq e Afghanistan, le crisi economiche, il ritorno dei muri e del nazionalismo, la repressione dei fenomeni migratori, la Brexit, e poi, cose più recenti e persino più acute, come la pandemia, la guerra in Ucraina e il climate change, gli aumenti dei prezzi e delle materie prime, la crisi della logistica, hanno progressivamente cambiato lo scenario. Oggi viviamo in un mondo che sembra improvvisamente grande e complicato. Il turismo è diventato costoso. Alcuni luoghi non sembrano più così aperti e sicuri. Registriamo, con quella che ormai è una forma di rassegnazione, naufragi quotidiani vicino alle nostre coste, come disastrosi epiloghi dei tentativi di superare le barriere, visibili o invisibili che siano. Nell’intervista all’antropologo Shahram Khosravi, autore di Io sono confine, che potete leggere nelle pagine seguenti, scopriamo che i muri di confine sono aumentati dai 16 dell’88 ai circa 80 di oggi. È solo un dato tra tanti, ma abbastanza emblematico del momento storico che viviamo. Allo stesso tempo sembra che queste complicazioni abbiano prodotto una fame di conoscenza che si traduce in un rinnovato interesse per gli esteri, la geografia, le mappe: libri, riviste, podcast. In queste pagine troverete riflessioni che raccontano questo “momento culturale”, ma anche storie che indagano luoghi e comunità molto speciali, come l’Antartide o “La Comunidad” dominicana di La Spezia. Esistono poi anche frontiere di diverso tipo, come quella tra mondo umano e animale e quella, più immaginifica ma in realtà estremamente reale, dello spazio. Dall’infinitamente piccolo di un quartiere di una città di provincia a Marte. Buona lettura.

Questo articolo è tratto da “New World Border – Il nostro posto nel mondo”, il numero di Rivista Studio in edicola. Se volete acquistare una copia oppure abbonarvi, potete farlo qui.

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