Piacciono solo ai galleristi, a quanto pare. E a un collezionista che ne ha acquistata una per quasi mezzo milione di dollari.
Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili
Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.

Dopo l’attore Adrien Brody, anche il cantante Ed Sheeran si è dato all’arte pittorica, in quello che ha definito, in un’intervista al Guardian, il suo “sfogo creativo” tra un tour e l’altro, in attesa di tornare in studio e registrare nuova musica. Una passione nata qualche anno fa, come ha lui stesso raccontato: «Ho iniziato a dipingere alla fine del mio Divide Tour nel 2019 ed è qualcosa che da allora uso come valvola creativa. Quando ero piccolo, entrambi i miei genitori lavoravano nel campo dell’arte, quindi è sempre stato naturale per me interessarmene, e mi è sempre piaciuto studiare arte a scuola».
Fin qui niente di male, verrebbe da dire: rispetto a tante persone con l’hobby della pittura Sheeran ha solo più spazio sui giornali e nello studio dove dipinge, un vasto open space dalle parti di Soho dove realizza tele astratte ispirate agli astri celesti, la cui tecnica ricorda vagamente lo stile di Pollock. Solo che quello per la pittura è ben più di un hobby, dato che a rappresentare il cantante e pittore è Heni, la stessa agenzia che cura le esposizioni di Damien Hirst. Dal 11 luglio al primo agosto le opere di Sheeran saranno in esposizione alla Heni Gallery di Londra.
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I fan dell’artista potranno portarsi a casa una tela a un prezzo tutto sommato ragionevole: il cartellino per le opere più economiche parte da novecento sterline. Un esborso decisamente più a buon mercato dei criticatissimi collage realizzati da Adrien Brody, venduti a cifre altissime in una recente asta di beneficienza. Anche i quadri di Sheeran contribuiranno a una causa benefica: metà del ricavato verrà infatti donato dalla fondazione che porta il suo nome e che contribuisce a portare l’educazione musicale nelle scuole inglesi. Una buona ragione per comprare queste opere che, a detta di molti, in realtà di quasi tutti, in futuro non vedremo nei libri di storia dell’arte.