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Quentin Tarantino ha detto che Paul Dano è un attore scarso e i colleghi di Paul Dano hanno detto che Quentin Tarantino farebbe meglio a starsene zitto Tarantino lo ha accusato di aver “rovinato” Il petroliere, definendolo «un tipo debole e poco interessante».
Già quattro Paesi hanno annunciato il boicottaggio dell’Eurovision 2026 dopo la conferma della partecipazione di Israele Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia hanno annunciato la loro intenzione di boicottare questa edizione se davvero a Israele verrà permesso di partecipare.
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
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Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
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Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.

Una scena di Dune – Parte 2 ha richiesto 44 giorni di riprese

05 Marzo 2024

La scorsa settimana, Dune – Parte 2 è finalmente arrivato nelle sale, riscuotendo – ancora prima della sua distribuzione ufficiale – un enorme successo tra pubblico e critica. E parte di questo successo è dovuto anche alla curatissima fotografia del film, firmata da Greg Fraser. Infatti, come ha spiegato Francesco Gerardi nella sua recensione, «se il lavoro sulla sceneggiatura di Dune – Parte 2 è notevole, quello sulle immagini è strabiliante». Il film è stato infatti girato tra Giordania e Arabia Saudita, sfruttando esclusivamente la luce naturale e, come si può intuire, una simile scelta artistica comporta una notevole dilatazione dei tempi necessari alle riprese, portando Villeneuve e il resto della sua squadra a dedicare ben 44 giorni alle riprese di una singola scena. 

Come riportato da Variety, la scena della “tempesta di sabbia” durante la quale Paul, interpretato da Timothée Chalamet, cavalca una verme della sabbia – la spaventosa creatura che ha dato origine all’altrettanto spaventoso secchiello per popcorn di cui si è tanto chiacchierato negli ultimi giorni – è da considerare come la più grande impresa cinematografica di Villeneuve. E sebbene non sia stata l’unica sfida per il regista – che sempre per Dune – Parte 2 ha deciso di girare un’intera scena sfruttando la tecnologia degli infrarossi – la lotta tra Paul e il verme della sabbia è sicuramente la parte del film che ha richiesto più preparazione. Ancora prima dei 44 giorni di riprese, infatti, la scena ha richiesto una lunga e minuziosa fase di progettazione preliminare, durante la quale Fraser e il production designer Patrice Vermette hanno cercato di capire come rendere l’azione in maniera realistica e credibile. Un’estrema cura è stata inoltre riservata alla costruzione del verme di sabbia – un prop, se così lo si può definire, alto 27 metri e largo 7 – e anche all’armatura indossata da Chalamet che, come ha spiegato la costumista Jacqueline West, «doveva essere attillata, ma anche abbastanza leggera e consentire a lui i movimenti necessari a cavalcare sul verme» e che, come se non bastasse, doveva sembrare fatta di un «materiale alieno». 

Una volta arrivati al momento delle riprese nel deserto, Villeneuve ha lavorato a stretto contatto con l’executive producer Tanya LaPointe, l’operatore di camera Kristof Brandl e Fraser. È stato proprio quest’ultimo a suggerire, al fine di ottenere delle immagini credibili, di posizione la cinepresa su un secondo verme del deserto che seguiva l’azione principale. Per 44 giorni, quindi, il complesso impianto che muoveva il verme della sabbia è stato coordinato con il lavoro della cinepresa mentre numerose macchine da vento riproducevano la tempesta alzando in aria polvere usata per il trucco, dello stesso colore della sabbia. Il girato, infine, ha attraversato un meticoloso processo di editing, realizzato da Villeneuve insieme al montatore Joe Walker, finalizzato a «offrire qualcosa di completamente nuovo e mai visto prima».

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