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16:16 mercoledì 5 novembre 2025
La nuova serie di Ryan Murphy con Kim Kardashian che fa l’avvocata è stata demolita da tutta la critica All’s Fair centra lo 0 per cento su Rotten Tomatoes, in tutte le recensioni si usano parole come terribile e catastrofe.
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare i suoi film per addestrare Sora 2 a crearne delle brutte copie Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
Nel suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, il neosindaco di New York Zohran Mamdani ha sfidato Donald Trump Nelle prime dichiarazioni pubbliche e social, il neosindaco ha anche ribadito la promessa di ridisegnare NY a misura di migranti e lavoratori.
Ogni volta che va a New York, Karl Ove Knausgård ha un carissimo amico che gli fa da cicerone: Jeremy Strong E viceversa: tutte le volte che l'attore si trova a passare da Copenaghen, passa la serata assieme allo scrittore.
È uscito il trailer di Blossoms Shanghai, la prima serie tv di Wong Kar-wai che arriva dopo dodici anni di silenzio del regista Negli Usa la serie uscirà il 24 novembre su Criterion Channel, in Italia sappiamo che verrà distribuita su Mubi ma una data ufficiale ancora non c'è.
È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.
L’attore e regista Jesse Eisenberg ha detto che donerà un rene a un estraneo perché gli va e perché è giusto farlo Non c'è neanche da pensarci, ha detto, spiegando che a dicembre si sottoporrà all'intervento.

Un elenco di tutto ciò che Donald Trump ha insultato su Twitter

01 Agosto 2016

Ora che è diventato ufficialmente il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti d’America, Donald Trump potrebbe diventare il quarantacinquesimo inquilino della Casa Bianca a Washington. Tra le altre cose, il magnate newyorkese è noto anche per un uso assiduo di Twitter, il social network a cui affida messaggi brevi di propaganda, commenti volgari e, molto spesso, anche insulti ad avversari politici e semplici critici.

Il New York Times ha dedicato una pagina alle invettive a colpi di tweet di Trump, eloquentemente titolata “The 250 People, Places and Things Donald Trump Has Insulted on Twitter”. L’elenco, definito «a complete list» per la sua dichiarata esaustività aggiornata giornalmente, mette in fila tutti i messaggi da 140 caratteri in cui il possibile presidente americano ha sfottuto o ingiuriato qualcuno o qualcosa, dalla giornalista di Fox News Megyn Kelly (bersaglio di diversi noti attacchi misogini) al senatore Rand Paul, passando per un leggio dello studio ovale che «ha un aspetto strano».

La grafica pulita della pagina del sito del Times non lascia spazio ai commenti: ci sono soltanto le frasi, o le espressioni, di Donald Trump che si riferiscono al bersaglio di turno, con un collegamento al tweet in questione. Gli insulti sono ripartiti in sottocategorie coi nomi delle vittime del tycoon: in “Mitt Romney” si può leggere «un uomo spaesato che non sa che pesci prendere. Non mi sorprende che abbia perso!», mentre la lega sportiva nazionale “Major League Baseball” è semplicemente «so ridiculous». Tra le sezioni con più voci, nemmeno a dirlo, “Hillary Clinton”, “Ted Cruz”, “Cnn” e “The New York Times”.

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