Attualità | Rassegna

Di cosa si è parlato questa settimana

 La voce di Sfera Ebbasta, lo stipendio di Fassino, la morte di Angus Cloud e le altre notizie degli ultimi giorni.

Personaggi – Cercando di andare in paradiso prima che chiudano la porta
Qualcuno ha osservato come il titolo del primo episodio della seconda stagione di Euphoria, “Trying to Get to Heaven Before They Close the Door”, si sia rivelato tragicamente profetico. La morte dell’attore Angus Cloud, a soli 25 anni e una settimana dopo la morte di suo padre, ha sconvolto la sua famiglia, il cast e tutti i fan della serie. La seconda stagione si era chiusa con il suggerimento di una possibile, meravigliosa storia d’amore, ancora in germe, tra lo spacciatore Fezco e l’aspirante scrittrice Lexi (Maude Apatow). In tanti sui social stanno condividendo il loro dolore per quest’amore che non sboccerà mai, insultati da chi ricorda loro che è morto un ragazzo, chissenefrega della trama di una serie. Ma quando un attore ti entra nel cuore, forse, è quello che succede: diventa difficile dividere il personaggio dalla persona reale.

Polemiche – Scandalizzo
Nella denuncia presentata dalle tre ballerine Arianna Davis, Crystal William e Noelle Rodriguez vengono raccontati diversi episodi grotteschi: Lizzo viene accusata di fat shaming, molestie sessuali, discriminazione religiosa e razziale (qui tutti i dettagli delle violenze subite e raccontate dalle vittime). Ma a far precipitare la situazione, almeno per quanto riguarda il giudizio dell’opinione pubblica, sono state le reazioni della cantante e del suo legale. La popstar si è difesa con un post criticatissimo, estremamente vago, privo di scuse, spiegazioni o giustificazioni, mentre il suo avvocato ha pubblicato il video di un provino di Davis registrato dopo i presunti fatti, come a dire: se Lizzo era un capo così terribile, perché la ballerina continuava a voler lavorare con lei?

Altre polemiche – The Voice
Samuele Bersani è un artista raffinato e un uomo intelligente, ma in quest’estate dalle temperature apocalittiche è incappato anche lui nella polemica un tanto al kg. Magari, nel momento in cui si è espresso sull’esibizione di Sfera Ebbasta, rimasto momentaneamente senza autotune rivelando una voce non proprio da tenore (d’altra parte è un trapper), non si aspettava nemmeno di suscitare chissà quale reazioni. Ma i bacchettoni di Twitter, che passano le giornate a setacciare gli obbrobri di internet non rendendosi conto di esserne parte, non si sono lasciati scappare l’occasione: ah signora mia, meno male che Luigi Tenco non c’è più, che orrore la musica contemporanea. Chissà, forse a Tenco Sfera sarebbe piaciuto più di quelli che lo criticano.

Ancora polemiche – Cara diaria
La storia del Parlamento italiano è anche storia dei prop di scena che i parlamentari hanno usato. Ci sono state mortadelle e cappi, champagne e sassi, pesce fresco e stivali sporchi. Conscio degli illustri precedenti, Piero Fassino ha deciso di contribuire a questa galleria con l’argomento più divisivo e il prop più sconvolgente: ha mostrato la sua busta paga per sostenere che i soldi che i parlamentari ricevono sono giusti e non troppi. Le reazioni si possono immaginare. Per qualche giorno siamo tornati indietro nel tempo a dieci anni fa, quando dalle diarie e dai rimborsi e dagli stipendi dei parlamentari sembrava dipendere il destino del Paese. Poi abbiamo scoperto le questioni vere e fondamentali, terribili e angoscianti. E forse l’intento di Fassino era questo: almeno ad agosto, farci tornare alla serenità di un tempo perduto, alle discussioni inutili di un’epoca in cui tutto era grave ma di serio non c’era niente.