Attualità | Rassegna

Di cosa si è parlato questa settimana

La morte di Patrizia Cavalli, i guai di Paul Haggis a Ostuni, Chiara Ferragni al Festival di Sanremo e le altre notizie degli ultimi giorni.

di Studio

Personaggi – Just Cavalli
Patrizia Cavalli è morta nel giorno del solstizio d’estate, il 21 giugno, a 75 anni, lasciando in eredità le raccolte di poesie che l’hanno resa famosa e le bellissime foto da giovane che hanno invaso i social per ore e ore. Su Twitter, la sua casa editrice di una vita, Einaudi, l’ha salutata twittando: «È morto un poeta». Nei commenti si è scatenato il putiferio: «È riconoscerle più merito chiamarla poeta e non poetessa? Deplorevole!». Ma era lei stessa a voler essere definita così: «Non mi è mai passato per la testa l’idea di farmi chiamare poetessa. Sembra quasi una presa in giro». 

Cronaca – Cinema verità
Paul Haggis, premio Oscar per Crash e notissimo regista hollywoodiano, è finito agli arresti domiciliari a Ostuni, con l’accusa di aver violentato una donna, una trentenne inglese, che aveva ospitato nel suo B&B. La vicenda è ancora fumosa, i fatti si sarebbero consumati nell’arco di tre giorni,  e ci sono di mezzo una farmacista, un Gip e un festival di provincia. Conclusione prudentemente sospese insomma, a parte quelle dei social ovviamente e quella di Oliver Stone, che ha paragonato il regista ad Amanda Knox, entrambi a suo dire perseguitati dalla giustizia italiana.

Politica – Dimaiocrazia
Singolare ma neanche tanto la parabola del golden boy di Pomigliano, passato dalle simpatie per i Gilet gialli e per gli impeachment a caso, agli alti ranghi tecnopolitici sotto l’egida di Draghi. In occasione della scissione dal M5S, da cui è nato il suo nuovo gruppo (Insieme per il futuro), molti si sono complimentati per questo suo apprendistato da statista, che lo ha trasportato dalla barbarie all’élite. Ma sullo sfondo resta una domanda, che riguarda non solo il nostro Paese: il populismo è stato quindi sconfitto?

Stati Uniti – La sentenza dell’ancella
«Da più di un mese sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato, ma questo non lo rende meno devastante». Così Barack Obama ha commentato su Twitter la conferma della sentenza della Corte Suprema che di fatto elimina il diritto all’aborto a livello nazionale. Come anticipato dal leak di Politico di inizio maggio, la decisione ribalta la storica sentenza del 1973, conosciuta come “Roe v. Wade”, che sanciva l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza in tutto il Paese. Ora ogni singolo stato potrà decidere di adottare la legislazione che preferisce, senza nessun vincolo federale: in oltre la metà di essi, quindi, diventerà difficilissimo abortire.

Spettacolo – Ferragnival
A presentare il prossimo Festival della canzone italiana insieme al solito Amadeus ci sarà l’influencer nazionale. La notizia, annunciata da Ferragni con un selfie insieme al presentatore, ha generato un profluvio di meme che ironizzano sulla battaglia dei brand per vestirla e soprattutto sull’incazzatura del Codacons. Dopo il lieto annuncio, Ferragni ha pubblicato su Instagram una gallery di foto con un look firmato Ludovic de Saint Sernin, come a dire «ecco cosa me ne frega della vostra opinione». La didascalia è «POV: io che mi guardo le spalle dagli hater». «E fai bene!», risponde qualcuno nei commenti, aggiungendo, «Ma che ci fai conciata così?».

Polemiche – Ius TikTok
È Khaby Lame, 22enne piemontese esploso durante il primo lockdown grazie alle sue video reazioni su TikTok, il creator più seguito al mondo della piattaforma. Con i suoi 142,7 milioni di follower, Lame ha infatti superato l’americana Charlie D’Amelio, 142,3 milioni di follower, che era stata finora la più seguita. Un successo che ci ricorda però come Khaby non sia ancora italiano sulla carta: ora il sottosegretario dell’Interno Carlo Sibilia ha addirittura firmato il decreto per fargli ottenere la cittadinanza ma non sarebbe meglio passare finalmente lo Ius Scholae?