Stili di vita | Shopping
Comprare design nei marketplace è una delle cose più divertenti che puoi fare su internet
Perdersi nei mercatini online, anche quelli più sgarrupati, ha in fondo lo stesso gusto di perdersi nei mercati veri.
Il problema di scrivere un articolo sui marketplace è che devi passare molto tempo sui marketplace. Avviare l’applicazione di eBay dà la sensazione di entrare in un grande bazar globale, dove, per quanto assurdo e unico possa essere ciò che sto cercando, so che lo troverò. Così come avviene scrollando su TikTok, il tempo si dilata, sparisce. Salto tra un venditore e l’altro, passo dai “Visti di recente” agli “Oggetti simili”, e ci metto un minuto a finire nel rabbit hole. Tutto è cominciato quando il mio amico Pietro mi ha chiesto consigli per arredare casa.
Avevo iniziato a spulciare i vari marketplace online con l’obiettivo di completare il mio set di posate Lufthansa – una collezione iniziata da mio padre negli anni ‘80, quando viaggiava in Business class e occasionalmente si divertiva a portare a casa dei “souvenir”. In effetti, ho scoperto girando su Ebay, le posate vintage delle compagnie aeree sono una categoria di tableware a sé, spesso firmate da professionisti e degne di brand contemporanei. Come un altro set, sempre di Lufthansa, con la firma del designer, Wolf Karnagel, incisa sul manico. O le più famose, di Joe Colombo, per Alitalia. Recentemente, ho trovato un delizioso set Air France per tre persone. Era stato disegnato da Raymond Loewy per la ricca clientela dei Concorde, gli aerei supersonici che, tra gli anni ‘70 e i primi 2000, permettevano di attraversare l’atlantico in tre ore, viaggiando al doppio della velocità del suono. Era realizzato in acciaio inox e plastica marrone, per ridurre il peso imbarcato e consumare meno carburante durante il volo. Non è più in produzione, e quelli che si trovano in vendita non sarà disponibili a lungo.
Dicevo. Quando Pietro mi ha chiesto di aiutarlo a trovare i suoi futuri mobili – aveva bisogno di comodini, di sedie, di un tavolo e una poltrona – sono entrata nel tunnel, esplorando categorie di arredi che prima non avevo considerato. All’inizio digitavo solo “modernariato” ma poi ho capito che dovevo essere più specifica. Così ho cercato le luci di Ingo Maurer, un eclettico designer austriaco famoso per i suoi bulbi alati, e il lampadario con le bottigliette di Campari. Ho trovato pezzi inaspettati, quasi sconosciuti, come una lampada da terra che sembra un sottile ragno meccanico; la BIbibibi, che sembra un animale fantastico. O la Delight, che sembra un fantasmino.
Nei marketplace si annidano, spesso nascosti, degli incredibili pezzi di design. Di Ingo Maurer ci sono oggetti come l’Utensìlo, con repliche a prezzi stracciati. Su Ebay, per caso, spunta uno specchio space-age di Rodolfo Bonetto, praticamente gratis. Dovete arredare la cameretta? C’è un lettino metallico, disegnato da Afra e Tobia Scarpa. Per pochi. Da abbinare, il set sedia e scrivania Teens, di Joe Colombo per Bieffeplast.
No, mi ero detta che non avrei scaricato anche Ricardo. Sull’iPhone ho già installato quattro app di marketplace, di cui una spagnola – Todocolección – e una olandese – Marktplaats — che è tra le mie preferite, ma che devo costantemente tradurre col tasto destro perché non riesco a trovare la versione in inglese. E invece eccomi qua, navigando nell’app svizzera, a scrollare i risultati di “vintage ikea” valutando se sostituire il mio attuale attaccapanni con questo, colorato, bambinesco e funzionale. L’ultimo che avevo acquistato era un pezzo pazzesco del designer francese Pierre Sala, da una collezione dell’85 ispirata alle matite colorate. Non avevo considerato che si tratta di mobili per bambini, e l’attaccapanni che mi è arrivato misura 1 metro e 30. Ora fa da un trespolo a una pianta rampicante.
Su Maarktplats ho trovato tavoli di Magnus Olesen a 200 euro, un’occasione che non ricapiterà mai più: gli arredi da ufficio progettati da Johnny Sörensen e Rud Thygesen per l’azienda danese negli anni ‘80 sono una rarità, in vendita a migliaia di euro su aste o da rivenditori privati. Se non li conoscete, vi consiglio di rimediare. E di attivare le notifiche nel caso spunti fuori qualcosa.
Dopo giorni di scroll, le necessità di Pietro sono passate in secondo piano, e ora mi trovo ad arredare mentalmente una casa metafisica. Tra i salvati, delle sedute di Borek Sipek, designer ceco dal gusto post-moderno che, a differenza del gruppo Memphis, è uscito dal mainstream prima di arrivare a stufare. Le Ota Otanek, disegnate nel 1988 per Vitra, hanno curve e tagli pazzi, pipistrelleschi, e starebbero benissimo in un interno della Gotham City di Tim Burton. Per portare la stessa futuristica nostalgia anche a tavola, su Ebay c’è un raro set di ciotole Albert, disegnato per Driade nel 1995. Nel frattempo, ho fatto un affare: ho comprato una poltroncina Vertebra, di Giancarlo Piretti ed Emilio Ambasz per Castelli, a 40 euro. È un po’ scruffy. Ma penso che la rifodererò con una stoffa del designer americano Jack Lenor Larsen, come questa.
Anche il capitolo Subito non è da sottovalutare. L’ho capito quando ho scovato degli assurdi sgabelli di Adam Goodrum per Cappellini. Sono pieghevoli, ma non nel verso in cui ti aspetti. La versione colorata si chiama Stitch, ed è un pezzo da museo. Su Subito, i marchi italiani sono un po’ più facili ed economici da trovare. Qui, un annuncio vendeva undici Omkstak nere a 300 euro. Anche se avevano qualche graffio, si sono volatilizzate in poche ore.
Ho passato talmente tanto tempo sepolta sotto gli annunci, che l’obiettivo di aiutare il mio amico ad arredare casa è ormai completamente sfumato. Quando gli ho proposto un pouf rosa di Afra e Tobia Scarpa – inutile e non economico, ma bellissimo –ho capito che mi dovevo fermare. Nel frattempo però, ho scoperto oggetti strani e designer dimenticati, e sento di avere gli strumenti giusti per trovare quello che voglio in questo gran bazaar online, o godermi a pieno un po’ di window shopping.
Quello di cui avrei voglia, in effetti, è girovagare con calma tra i banchi di un mercatino delle pulci, pronta ad affari inaspettati, o solo alla ricerca di ispirazione. Credo che sia questo il segreto di longevità di siti come eBay. La piattaforma, nata nel 1995, è stato uno dei primi siti di compravendita online al mondo, e non ha mai conosciuto crisi. Nel frattempo gli e-commerce si sono moltiplicati, ed eBay continua ad offrire un’esperienza di shopping online un po’ antiquata, lenta, poco efficiente, ma anche molto soddisfacente. Alcuni ritrovamenti hanno il sapore della scoperta archeologica: gli oggetti vengono “scovati” da abili cercatori, e acquistati a suon di trattative. Si scoprono storie e si imparano cose. Così, i marketplace ci restituiscono, in modo virtuale, il gusto della ricerca nei mercatini, dove bisogna scavare a fondo, senza un obiettivo preciso di partenza.