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03:27 mercoledì 19 novembre 2025
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.
Per la prima volta è stata pubblicata la colonna sonora di Una mamma per amica In occasione del 25esimo anniversario della serie, su tutte le piattaforme è arrivata una playlist contenente i migliori 18 brani della serie.
Jeff Bezos ha appena lanciato Project Prometheus, la sua startup AI che vale già 6 miliardi di dollari Si occuperà di costruire una AI capace poi di costruire a sua volta, tutta da sola, computer, automobili e veicoli spaziali.
Le gemelle Kessler avevano detto di voler morire insieme ed è esattamente quello che hanno fatto Alice ed Ellen Kessler avevano 89 anni, sono state ritrovate nella loro casa di Grünwald, nei pressi di Monaco di Baviera. La polizia ha aperto un'indagine per accertare le circostanze della morte.
Vine sta per tornare e sarà il primo social apertamente anti AI Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, ha deciso di resuscitarlo. A una condizione: sarà vietato qualsiasi contenuto generato con l'intelligenza artificiale.
C’è una app che permette di parlare con avatar AI dei propri amici e parenti morti, e ovviamente non piace a nessuno Se vi ricorda un episodio di Black Mirror è perché c'è un episodio di Black Mirror in cui si racconta una storia quasi identica. Non andava a finire bene.
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.

L’estetica trash del declino britannico nell’arte di Corbin Shaw

L'artista inglese in mostra con Eurotrash allo Spazio Maiocchi di Milano, un'allegoria della grandeur British che non esiste più.

di Studio
08 Novembre 2024

C’è un codice estetico immediatamente riconoscibile nell’opera dell’artista inglese Corbin Shaw a un primo, rapido colpo d’occhio: è quello di tutte le culture e sottoculture che la Gran Bretagna ha prodotto dal Dopoguerra a oggi, in diversi campi. Lo sport, con le bandiere di San Giorgio riempite di slogan e scritte che abbiamo visto per decenni negli stadi dei Mondiali e degli Europei; la moda, con i pattern più celebri di marchi come Burberry e Aquascutum; i tabloid, con le grafiche strillate, “bold” e colorate tipiche del Sun; ma anche i biglietti delle lotterie con quel logo di dita incrociate, i cartelli ubiqui dei divieti, l’estetica dei pub e della cultura della birra, la club culture, l’urbanistica trash e plasticosa degli orinatoi pubblici, le strade di periferia buie, fredde e abbandonate.

Poi, esaminando questi manufatti con più attenzione, si vede in cosa consiste l’operazione di Shaw: decontestualizzare e ribaltare semanticamente tutti questi elementi. Eurotrash, la mostra che l’artista di Sheffield classe 1998 inaugura venerdì 8 novembre allo Spazio Maiocchi di Milano (fino a domenica 11, info qui) è un’immersione nell’ex grandeur britannica che si va sempre più sbiadendo, nello sfilacciamento di un’identità nazionale passata dalla potenza politica imperiale al dominio della cultura pop ma di cui, oggi, rimane poco. Quindi una strana nostalgia di una Gran Bretagna che ha colonizzato i sogni culturali degli adolescenti di mezzo mondo, ma soprattutto uno sguardo critico e disincantato. Abbiamo contattato l’artista per parlare di Eurotrash, per parlare di questo sbiadimento, ha detto: «Penso che succeda perché politicamente non sta cambiando niente. Le persone al potere danno opportunità a chi gli assomiglia di più. La porta si sta chiudendo. Chi ha potere di spesa non scommette più su niente di nuovo o interessante: si preferisce fare per l’ottava volta un remake di Mary Poppins o qualcosa di stupido tanto quanto».

Nello spazio di Eurotrash si viene accolti da una cascata di bandiere dell’Unione Europea e di Union Jack bianche e nere, senza i colori originali. Nel mezzo, delle sedie di attesa tipiche degli aeroporti, mentre in alto i cartelli dicono “UK Border”. Al centro dello spazio, come se fosse una fontana in una pubblica piazza, un orinatoio pubblico simboleggia il volto di plastica della monumentalità odierna.

C’è un’altra caratteristica impossibile da ignorare nel lavoro di Shaw: il ragionamento sui codici della mascolinità. In suoi lavori passati legati alla cultura calcistica, per esempio, mostrano “pezze” da stadio con slogan tipo: «We should talk about our feelings», laddove ci si potrebbe invece immaginare un incitamento ai “ragazzi”. Oppure quel pezzo di stoffa con pattern Burberry su cui è cucito il claim, preso da una canzone degli Smiths, «Sweet & Tender Hooligan». Lui spiega: «Mi interessano gli spazi iper-maschili e maschilisti in cui si verificano momenti di tenerezza fugace ma davvero bella tra uomini, finché poi non vengono ignorati e dimenticati».

E poi la moda, appunto, con tutti i codici di vestiario che dall’Inghilterra si sono diffusi nel mondo. «I codici di abbigliamento maschile sono un argomento chiave nel mio lavoro», dice Corbin, «perché gli uomini dicono molto su ciò che scelgono di indossare. Gran parte della mia ispirazione per il mio lavoro deriva dagli ambienti in cui sono cresciuto, i pub, i club e le palestre di boxe. Tutti con i loro invisibili codici di abbigliamento. Ho capito fin da piccolo come vestirsi per non apparire troppo. Mi piace anche l’idea di sovvertire quei codici di abbigliamento. Il teppista, il manzo palestrato, il tipo del rugby, il “business bro”. Come puoi prendere questa armatura/costume maschile e giocarci».

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