Maestro e attivista, Odeh Muhammad Hadalin aveva aiutato i registi del documentario premio Oscar a girare il loro film a Masafer Yatta.
Questa è probabilmente la copertina più brutta di sempre
L’ultima cover del magazine Usa First for Women sta facendo parlare di sé, soprattutto tra gli esperti di grafica, per motivi non propriamente lodevoli. Dando uno sguardo all’anteprima della rivista, in uscita il 17 dicembre, l’espressione “mi sanguinano gli occhi” sembra l’unica calzante: il ritratto della regina del country americano Reba McEntire è infatti sovrastata da una quantità industriale di titoli e scritte varie. Se la scelta di una cartella cromatica nei toni del verde, giallo, rosso e blu può essere giustificata con l’avvicinarsi delle festività natalizie, la profusione di loghi, occhielli, intestazioni e altri testi è al limite del cortocircuito visivo.
Be sure to check out Reba on the cover of @FIRSTmag on stands now! #FirstforWomen #FirstMag pic.twitter.com/FFJEtoL1qv
— Reba (@reba) 27 novembre 2018
Scorrendo i social network, non si contano i post ironici sulla cover incriminata. Crystal Lee, truccatrice e graphic designer, la definisce “un incubo” per quanto riguarda la comprensibilità dell’insieme: “quando tutto è un titolo, niente è un titolo”; un commento che sembra riassumere al meglio il parere di colleghi e altri addetti ai lavori.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.