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10:48 martedì 19 agosto 2025
Il completo, che forse non è un completo, indossato da Zelensky nell’incontro con Trump ha causato un enorme litigio tra gli scommettitori online Milioni scommessi sul fatto che Zelensky avrebbe o non avrebbe indossato un completo. E ora una accesissima discussione attorno alla domanda: ma è un completo, quello?
A quanto pare Lana Del Rey è molto arrabbiata con Ethel Cain, ma nessuno ha ancora capito perché Le ha lanciato una frecciatina in una traccia del nuovo album e l'ha bloccata su Instagram: perché ce l'abbia così tanto con Cain, però, non è chiaro.
La sinistra mondiale va così male che è riuscita a perdere le elezioni anche nella Bolivia socialista Il Movimiento al Socialismo governava dal 2005, ma al primo turno è arrivato a malapena quarto. Al ballottaggio vanno un candidato di centro e uno di centrodestra.
A Liam Gallagher hanno vietato di lanciare tra il pubblico tamburello e maracas alla fine dei concerti perché le persone si picchiavano pur di accaparrarseli È stata l'organizzazione del concerto a dirglielo, per evitare che i fan si «strizzino i capezzoli a vicenda, si tirino le orecchie, si prendano a ginocchiate nelle parti basse».
È morto Ronnie Rondell, l’uomo che andava a fuoco sulla copertina di Wish You Were Here dei Pink Floyd Ci vollero 15 tentativi per ottenere lo scatto perfetto, un'impresa che mise a dura prova anche uno stunt man come lui, sopravvissuto alle riprese più spericolate della storia del cinema.
Sally Rooney ha detto che donerà i proventi degli adattamenti Bbc dei suoi romanzi a Palestine Action Lo ha scritto in un articolo pubblicato sull'Irish Times, in cui attacca (di nuovo) il governo inglese per le sue posizioni filoisraeliane.
Terence Stamp è stato l’attore inglese più amato dal cinema italiano Teorema di Pasolini, Tre passi nel delirio di Fellini, Una stagione all'inferno di Nelo Risi e molti altri: negli anni '70 Stamp, morto il 17 agosto a 87 anni, fu "adottato" dal cinema italiano.
È morto a 94 anni Gianni Berengo Gardin, uno dei più grandi fotografi italiani Con i suoi scatti in bianco e nero ha raccontato l’Italia nel pieno dei suoi cambiamenti: dal boom industriale alle grandi navi a Venezia.

Quanto è sicuro ordinare online durante una pandemia?

19 Marzo 2020

Chiusa ogni forma di ristorazione, le grandi piattaforme di delivery hanno iniziato a potenziare il servizio per reggere la domanda di chi, dopo la prima settimana a infornare focacce, ha iniziato a ordinare a domicilio. Spesa, pranzi, cene, oggetti. Per questo, in relazione alle norme di sicurezza durante la pandemia da Coronavirus, numerosi rider negli scorsi giorni hanno iniziato a protestare in Italia, con alcuni collettivi che li hanno invitati allo sciopero come accaduto a Bologna. Per questo, mentre le app di delivery hanno preso da poco le prime precauzioni (ci hanno informato con una mail che tutte le consegne avverranno senza il minimo contatto), Eater, su scala americana, si è chiesto quanto sia opportuno e sicuro continuare a ordinare online in questa situazione, e come dovremmo comportarci con chi ogni giorno ci consegna a casa quasi tutto.

«Si, è giusto continuare a ordinare considerando che dobbiamo rimanere in casa, ma con alcune clausole», scrive Jerry G. Zhang. «Al momento non ci sono prove che il cibo sia associato alla trasmissione del COVID-19, secondo la Food and Drug Administration (FDA)», ma varrebbe sempre la pena informarsi sulle condizioni del ristorante che preparerà il cibo che abbiamo ordinato. Sta rispettando gli standard? Posto questo primo punto, «dovremmo essere consapevoli del fatto che attualmente molti addetti alle consegne devono affrontare: un lavoro fisicamente impegnativo, bassi salari, mancanza di tutele e tutto in mezzo a questa pandemia, in cui più delle altre persone sono dovuti a “incontrare” clienti che potrebbero essere malati».

E a questo punto che Eater consiglia alcuni accorgimenti da tenere in vista della loro condizione. Come ordinare direttamente, se possibile, dai ristoranti che effettuano consegne interne senza l’uso di piattaforme intermediarie. Oppure farlo solo da quelle piattaforme che stanno tutelando i loro rider, «come Uber Eats, che ha dichiarato che fornirà fino a due settimane di congedo per malattia retribuito per i corrieri con diagnosi di COVID-19 e che ha fornito ai conducenti disinfettanti, guanti e mascherine. Se non ci sentiamo bene, facciamoci lasciare il sacchetto fuori dalla porta», e poi buttiamo via subito i materiali di imballaggio, scatole, buste, meglio se maneggiandole con i guanti di lattice. Tra le cose  importanti anche la mancia: «Diamo loro una mancia onesta, magari anche di 4 o 5 euro, e lasciamo voti alti», perché se come ha affermato a Eater il docente Michael Knight della School of Medicine and Heatlh Sciences della George Washington University, «sono le persone, non il cibo, il problema», ma sono anche quelle a cui è giusto mostrare un minimo di gratitudine.

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