Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Quante volte si possono lavare le mascherine?
Ora che è arrivata l’estate, le mascherine stanno diventando un problema: non solo per quanto riguarda lo smaltimento, ma per via delle irritazioni e del sudore che, con l’innalzarsi delle temperature, le rendono sempre più scomode. Se avete optato per i modelli riutilizzabili e vi siete chiesti quante volte potete lavarle prima di buttarle, potreste esservi trovati di fronte a indicazioni contraddittorie. Di mascherine lavabili, infatti, ce ne sono moltissime e, come linea generale, ci si dovrebbe attendere alle istruzioni di durata riportate sull’etichetta. Anche per quelle sportive o con i filtri, soprattutto i modelli pensati per lo smog che in molti hanno riciclato durante la pandemia, il discorso è lo stesso: il più delle volte non è necessario lavarle ogni giorno, ma dopo ogni utilizzo dovrebbero essere almeno disinfettate e lasciate arieggiare.
Secondo le indicazioni del Ministero della Salute bisognerebbe «procedere alle operazioni di lavaggio a 60 gradi con comune detersivo o secondo le istruzioni del produttore, se disponibili; talvolta i produttori indicano anche il numero massimo di lavaggi possibili senza riduzione della performance della mascherina; dopo avere maneggiato una mascherina usata, effettuare il lavaggio o l’igiene delle mani». C’è però spazio per qualche dubbio: sulla perdita di performance, infatti, incide il tempo di utilizzo e le condizioni in cui la mascherina viene utilizzata. Gli esperti consigliano sempre di preferire quelle chirurgiche usa e getta, ma chi non deve indossarle per molte ore consecutive – come succede invece al personale sanitario e agli altri lavoratori essenziali – può riutilizzarle più volte, sempre con l’accortezza di lavarle e lasciarle poi all’aria aperta.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.