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Dei narcotrafficanti hanno provato a far entrare tonnellate di cocaina in Europa fingendosi pellegrini sul cammino di Santiago
Come se la storia non fosse già abbastanza strana, sulle coste spagnole, loro e la cocaina, ci sono arrivati a bordo di un sottomarino.

Il cammino verso Santiago de Compostela è una delle rotte spirituali del mondo, un unico percorso in cui tutte le strade portano alla Cattedrale dell’omonima città. Dopo averla raggiunta, molti pellegrini scelgono di proseguire fino a Capo Finisterre, considerato la “fine del mondo”, per un’esperienza spirituale ancora più completa. Ma questa volta, il “Camino” ha incrociato il percorso di un altro tipo di rotta. È il caso di un gruppo di uomini che sono stati fermati e poi arrestati dalla polizia spagnola con l’accusa di narcotraffico. Il trio in questione, secondo le ricostruzioni, sarebbe arrivato sulla costa nord-occidentale della Galizia a bordo di un narcosottomarino (un sottomarino usato a scopi di narcotraffico, se la definizione non fosse già abbastanza chiara), trasportando oltre 3,6 tonnellate di cocaina dal Sud America.
Come riporta La Voz de Galicia, il presunto equipaggio del sottomarino, composto da un colombiano e due ecuadoriani, è stato arrestato «dopo aver cercato di sfuggire agli agenti fuggendo in taxi con i vestiti bagnati, fingendo di essere pellegrini». L’aspetto bagnato e sospetto ha attirato l’attenzione del tassista che li aveva caricati e sono stati arrestati dalla polizia locale, che ha trovato una muta in uno dei loro zaini. La polizia spagnola ritiene che il sottomarino sia naufragato (o sia stato affondato) a poche miglia dalla costa della Galizia.
Oltre a sequestrare 3,65 tonnellate di cocaina, l’operazione ha portato all’arresto di 14 persone con l’accusa di traffico di droga e appartenenza a un’organizzazione criminale. Inoltre, la Policía Nacional ha confiscato 54.680 euro, due barche, cinque auto e un rimorchio. Come riporta il Guardian, sebbene i narcosottomarini vengano utilizzati regolarmente in Colombia e in altre parti dell’America meridionale e centrale da oltre 30 anni, sono una novità nelle acque europee. Il primo risale al 2019 quando il natante, carico di tre tonnellate di cocaina, è stato trovato affondato in una baia galiziana. La polizia spagnola afferma inoltre che il numero di allarmi relativi ai narcosottomarini è aumentato durante l’estate, passando da uno ogni tre mesi a più di cinque al mese.