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23:12 mercoledì 20 agosto 2025
I Paesi africani chiedono (per l’ennesima volta) di cambiare la mappa del mondo perché in quella attuale l’Africa è troppo piccola Le 55 nazioni dell'Unione africana vogliono cestinare la mappa di Mercatore, vecchia di secoli, e sostituirla con una più moderna e realistica.
Uno dei tormentoni dell’estate giapponese è un canzone generata con l’AI e basata su un meme “Yaju & U” è la prima canzone interamente, esplicitamente fatta con l'AI a raggiungere un tale successo. Facile prevedere che non sarà l'ultima.
In Repubblica Ceca una politica si è ritirata dalle elezioni perché accusata di aver assoldato un sicario per uccidere un cane Margita Balaštíková, però, nega tutto: non ha mai voluto uccidere il cane, solo rovinare la vita al padrone, il suo ex marito.
Il prossimo film di Danny Boyle sarà un biopic su Rupert Murdoch Si intitolerà Ink e, stando alle indiscrezioni, a interpretare Murdoch sarà Guy Pearce.
Se gruppi Facebook come “Mia Moglie”, in cui uomini pubblicano foto delle compagne senza il loro consenso, rimangono aperti è anche per colpa dell’AI Se ne sta parlando moltissimo dopo la denuncia della scrittrice Carolina Capria: il gruppo, a cui erano iscritti 32 mila uomini, è rimasto aperto e pubblico per 6 anni, sfuggendo a ogni moderazione.
In Lituana gli studenti delle elementari e delle medie impareranno a pilotare droni per essere pronti in caso di invasione russa Agli studenti verrà insegnato a costruire e pilotare droni per aumentare il potenziale difensivo in vista di un potenziale attacco russo.
Tarantino ha detto di aver cancellato The Movie Critic quando si è accorto che il critico cinematografico è il mestiere più noioso del mondo «Nessuno vuole vedere un film su un critico cinematografico», ha spiegato, ospite del podcast The Church of Tarantino.
Associated Press non pubblicherà più recensioni letterarie perché a leggerle sono rimasti in pochissimi E a organizzarle, programmarle, scriverle ed editarle ci vuole invece molto tempo e molta fatica, ha spiegato l'azienda.

Chrissy Teigen ha scritto un longform su Medium per parlare della sua tragica gravidanza

28 Ottobre 2020

Dopo quasi un mese di silenzio in seguito alla perdita del suo terzo figlio, Jack, nato morto al termine di una gravidanza problematica, la modella e autrice di libri di cucina Chrissy Teigen ha condiviso su Medium un testo in cui riflette su quanto accaduto. «Non avevo idea di quando sarei stata pronta a scrivere questo racconto», ha scritto in apertura del saggio, «ma sento che potrebbe essere necessario». Teigen, come ricorda il New York Times, aveva condiviso per la prima volta la notizia circa l’aborto spontaneo insieme al marito John Legend sui social media, «siamo scioccati e proviamo il tipo di dolore profondo di cui senti solo parlare, il tipo di dolore che non abbiamo mai provato prima», aveva scritto su Instagram e Twitter. Il post includeva una serie di foto in bianco e nero, che per la delicatezza del momento hanno attirato anche numerose critiche.

Nel saggio, che la modella ha detto di aver scritto per tutte quelle persone che in direct hanno condiviso con lei storie molto simili, ha raccontato le complicazioni placentari, il disorientamento e la tristezza che hanno seguito l’aborto. «Mia madre, John e io lo tenevamo in braccio avvolto in una coperta, e gli dicevamo addio silenziosamente. Appena è nato, ho chiesto alle infermiere di mostrarmi le sue mani e i suoi piedi e li ho baciati ancora e ancora e ancora».

«Dopo un paio di notti in ospedale, il mio medico mi ha detto esattamente quello che sapevo sarebbe arrivato: era ora di salutare Jack per sempre. Perché non sarebbe sopravvissuto, e se avessi portato avanti la gravidanza avrei rischiato di morire anche io», scrive. «All’inizio ho pianto un po’, poi sono entrata in una serie di convulsioni in piena regola. Anche mentre scrivo ora, posso sentire di nuovo il dolore». E sulle critiche ricevute per l’idea di condividere il momento sui social ha scritto: «Non me ne importa niente se odiate le foto. Se non vi sembrano opportune. L’ho vissuto, ho scelto di farlo e, più di ogni altra cosa, queste foto sono per chi lo ha vissuto come me, o per quanti temono potrebbe capitare. Queste foto sono solo per le persone che ne hanno bisogno. Proprio come questo saggio».

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